Il lavoro nero e il lavoro onesto
Di Cesare Raviolo
In Italia è tornata a crescere l’economia “non osservata”. Secondo l’Istat che, in vista della elaborazione del Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) ha pubblicato i dati di questo comparto, tra il 2022 e il 2023 (ultimo dato disponibile), il valore aggiunto generato dall’economia non osservata (cioè sommersa e da attività illegali) è stato di 217,5 miliardi di euro, con un incremento del 7,5%. Tale andamento è dipeso dalla crescita delle principali componenti del sommerso. Rispetto all’anno precedente, il valore aggiunto dovuto alla sotto-dichiarazione ha registrato un incremento del 6,6%, mentre quello generato da lavoro irregolare ha segnato un +11,3%. Contenuto, ma sempre in aumento, il contributo delle altre componenti: mance e fitti non dichiarati hanno registrato un +3,8% rispetto al 2022, mentre le attività illegali un +1,0%. L’incremento del lavoro irregolare ha determinato un aumento di oltre 145 mila unità (+4,9%) di lavoro a tempo pieno irregolare, toccando quota 3 milioni 132 mila. Così, l’incidenza del valore aggiunto da lavoro irregolare sull’economia non osservata è salita al 35,5%, raggiungendo il dato del 2021 (35,6%) e segnando +1,2 % rispetto al 2022 (34,3%). Al contrario, il peso del valore aggiunto da sotto-dichiarazione è sceso nel 2023 al 49,7% dal 50,1% del 2022, mentre le altre componenti del sommerso hanno contribuito per il 5,6% al complesso dell’economia non osservata (5,8% nel 2022). La crescita del lavoro irregolare è stata più che doppia di quella dell’occupazione regolare – 4,9% contro il 2,4% – e ha coinvolto sia i lavoratori dipendenti (+4,9) sia gli autonomi (+4,8%) interessando tutti i settori di attività: il terziario risulta il più esposto al fenomeno, con un tasso medio del 13,9% e punte del 40,5% nei servizi alla persona, che, insieme a commercio e ristorazione, contano più del 60% del lavoro irregolare del Paese. Il contrasto al lavoro irregolare, che ormai ha raggiunto dimensioni ragguardevoli e come dimostrano i dati 2023 tende a crescere, richiederebbe un’articolata politica di intervento, in grado di combinare insieme misure di prevenzione e controllo con misure per favorire l’emersione del lavoro nero (decontribuzione e detassazione dei redditi da lavoro) per rendere meno oneroso il rapporto di lavoro regolare. Più in generale e più in profondità, a livello personale e comunitario, sarebbe da rimettere in valore, anche nelle relazioni economiche, una virtù dimenticata e spesso irrisa: l’onestà.
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