Il cammino sinodale: passaggio dall’ascolto alla responsabilità
Giornata a Roma per analizzare il testo da discutere nell’Assemblea di ottobre
ROMA – Il comitato nazionale del Cammino sinodale si è riunito a Roma per analizzare il testo che verrà discusso nella terza assemblea di fine ottobre. Non è stato un semplice incontro di lavoro, ma un momento che segna la serietà e la complessità di un processo che interpella la Chiesa italiana nel profondo. La mattinata è stata dedicata al confronto serrato sul testo. Prima la presentazione del metodo e del percorso già compiuto, poi l’intervento del gruppo di scrittura e infine le osservazioni condivise dai partecipanti: un esercizio di ascolto reciproco che non si limita a raccogliere correzioni, ma che intende custodire la voce plurale di comunità e territori. Le annotazioni raccolte saranno messe a disposizione di monsignor Castellucci, a conferma che questo cammino non è proprietà di pochi, ma responsabilità condivisa. Il pomeriggio ha guardato al futuro, con due nodi centrali: la definizione degli incontri regionali, ultimo passaggio prima della terza assemblea, e una riflessione sul significato stesso del Sinodo. Qui emerge la sfida più grande: tradurre le parole in vita concreta, far sì che le intuizioni maturate non restino confinati nei documenti ma entrino nella carne viva delle comunità. La portata di questo percorso è evidente: non si tratta soltanto di discutere un testo, ma di imparare a camminare insieme, nella logica del discernimento e della corresponsabilità. Le sfide, però, sono altrettanto chiare. Il rischio è che la fatica del confronto rallenti il passo, o che le diverse sensibilità si trasformino in contrapposizioni sterili. Eppure il Sinodo – nella sua dimensione italiana e universale – chiede proprio questo: assumere la complessità, senza semplificarla, e riconoscere che il futuro della Chiesa passa attraverso la pazienza dell’ascolto e il coraggio della decisione. L’incontro di Roma lo ha ricordato: la sinodalità non è un esercizio retorico, ma una responsabilità che interpella ciascuno.
Mario Merendi