I bacianti dell’Ucraina

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di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

Nella primavera del 2009 visitammo una mostra al castello visconteo di Pavia, intitolata “Il Bacio tra Romanticismo e Novecento”: vi erano esposti una ventina di dipinti, raffiguranti quelli che l’allora arzilla cinquenne definì “i bacianti”. Tra questi, particolare rilievo fu conferito a Il bacio di Francesco Hayez, nella seconda versione del 1861, in cui la fanciulla è di bianco vestita: la suddetta cinquenne, folgorata dalla pregnanza della scena rappresentata, si infilò sotto il cordone di delimitazione, per ammirare da vicino il quadro, esclamando «che bellooo!» e facendo immediatamente scattare gli allarmi a cornice installati. L’episodio è uno degli aneddoti più gettonati tra quelli riguardanti fatti accadutici nel corso degli anni e nella nostra memoria è rimasta la dolcezza della romantica scena dei due innamorati avviluppati in un bacio appassionato, dal quale traspare però l’imminente angoscia del distacco, poiché il giovane è un patriota in procinto di partire per la seconda guerra di indipendenza.

In questi giorni abbiamo visto molti baci tra gli innamorati che la guerra tra Russia e Ucraina sta tragicamente separando: non solo gli abbracci tra le lacrime nella separazione dei mariti, che trattenuti in patria dalla legge marziale, accompagnano alle stazioni ferroviarie o al confine più vicino le mogli e i figli, per metterli in salvo, ma anche i baci di tanti giovanissimi, costretti a salutarsi e a interrompere quella “corrispondenza d’amorosi sensi” che è la linfa dei rapporti d’amore appena sbocciati.

Tra tutte, la foto di Vladimir e di Olga che, stretti in un abbraccio al contempo tenero e angosciante, si salutano alla stazione di Leopoli, dove lui, ragazzo quasi imberbe in tuta mimetica, sta per salire su un treno diretto al fronte est, ci ha ricordato la scena dipinta da Hayez: «Guarda questi giovani: sembrano proprio quelli dei “bacianti”! Sono tenerissimi! Che tragedia: chissà quando potranno rivedersi!» «Ma come? Proprio tu che ti fai beffe delle coppiette che si sbaciucchiano davanti a scuola o in piscina, adesso mi diventi una sentimentale?» «Cosa c’entra! Quelli per lo più lo fanno per esibizionismo, per dimostrare a tutti gli altri che sono fidanzati: non c’è bisogno di baciarsi davanti a tutti! Invece questi si stanno per separare a causa di una guerra terribile e potrebbero anche non riabbracciarsi mai più: riesci a immaginare quale immenso dolore stiano provando?» «Nessuno di noi può nemmeno minimamente immaginare quante persone col cuore spezzato dovranno continuare a lottare per la sopravvivenza: posso solo supporre che la speranza di rivedersi funga da sprono e da incoraggiamento nei momenti tragici che stanno vivendo.» «È tutto troppo ingiusto! I bacianti dovrebbero solo essere felici, mai disperati!»

silviamalaspina@libero.it

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