“Angels Diamond” al “San Giacomo”

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Importante riconoscimento alla “Stroke Unit” dell’ospedale novese per la cura dell’ictus

NOVI LIGURE – La “Stroke Unit”, l’unità di terapia semintensiva per la cura dell’Ictus, del reparto di Neurologia dell’ospedale “San Giacomo” di Novi Ligure, diretto da Eugenia Rota, ha ottenuto l’“Angels Diamond”, il massimo riconoscimento europeo per le proprie performance, sostenuto dalla European Stroke Organization con il supporto delle società scientifiche europee.

Il prestigioso premio è stato assegnato per aver soddisfatto gli elevati standard richiesti dalla Euro- pean Stroke Organization, come il numero dei pazienti trattati in fase acuta, la rapidità di somministrazione delle terapie tempo-dipendenti, la prevenzione delle complicanze, la correttezza delle terapie di profilassi secondaria. E anche il tasso di mortalità a 30 giorni. Si tratta di un traguardo importante, soprattutto perché giunge dopo anni difficili, che hanno visto i percorsi diagnostici e terapeutici gravati dalla situazione pandemica.

Questo premio certifica la qualità e l’impegno di tutto il personale del reparto a partire dalla dottoressa Rota, al responsabile della Stroke Unit Gianluca Bruzzone, a tutta l’equipe di cui fanno parte neurologi e infermieri.

Il team si avvale, inoltre, della stretta collaborazione di altri specialisti: il raggiungimento di questo risultato è, dunque, il frutto di un grande lavoro di squadra dove ciascuno lavora con grande passione e competenza.

L’ictus costituisce una delle maggiori problematiche socio sanitarie nei paesi industrializzati: oltre ad avere un’elevata letalità a 30 giorni, rappresenta la prima causa di invalidità, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione adulta.

L’istituzione di Stroke Unit dedicate alla gestione della fase acuta dell’ictus ha rappresentato una svolta nella storia naturale della malattia: è dimostrato che il solo ricovero in questa unità (rispetto a un reparto ordinario) è in grado di ridurre significativamente il rischio di morte, di disabilità e di dipendenza. Gestire l’ictus in fase acuta significa da un lato agire tempestivamente e in modo coordinato per somministrare il trattamento di rivascolarizzazione nel più breve tempo possibile dall’altro identificare le cause della trombosi, ottimizzare la prevenzione per evitare ictus futuri e riconoscere tempestivamente le complicanze che possono peggiorare la prognosi. I premi “Angels”, assegnati dal 2006, hanno lo scopo di individuare e premiare i team e le singole persone impegnate nel trattamento dell’ictus e consolidare la cultura di monitoraggio continuo.

Cristina Bertin

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