«Amore, speranza e misericordia decisive per la vita»

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Il vescovo ha celebrato la Messa pasquale allo stabilimento Pernigotti

NOVI LIGURE – Monsignor Guido Marini giovedì scorso è stato in visita allo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, dove ha presieduto la celebrazione della Santa Messa del Precetto Pasquale con al fianco don Costantino Marostegan, parroco di Pozzolo Formigaro e direttore della Pastorale diocesana per il lavoro. Il vescovo è stato accolto nello stabilimento di viale della Rimembranza dai dirigenti di stabilimento Donatella Doppio, Michele Mainardi e dal direttore dell’area commerciale Claudio Cazzulo. Era atteso anche l’amministratore delegato, Attilio Capuano, richiamato a Milano per motivi di lavoro mentre era già in viaggio per Novi Ligure. In apertura della celebrazione, Monsignor Marini ha sottolineato i valori religiosi della Santa Pasqua: «Quest’anno c’è un’altra ricorrenza molto importante e anche un po’ straordinaria: è quella del Giubileo e, come sappiamo, nel 2025 la Chiesa lo ha donato a tutti noi perché possiamo vivere questa straordinaria esperienza». Pasqua e Giubileo sono due realtà che vanno a braccetto, «nelle quali – ha sottolineato il vescovo – risuo- nano tre parole che questa mattina abbiamo ripetuto nella preghiera iniziale rivolta al Signore: “Tu che custodisci con amore coloro che ripongono ogni speranza nella tua misericordia”. E le tre parole che fanno parte dell’esperienza della Pasqua, come anche dell’esperienza del Giubileo, sono queste: amore, speranza misericordia. Ci sono delle parole che quando le ascoltiamo e soprattutto le ascoltiamo seriamente, nella profondità del cuore, hanno una risonanza del tutto particolare perché avvertiamo che sono parole di cui abbiamo bisogno, non in quanto parole, ma perché richiamano esperienze senza le quali la nostra vita non è e non può essere». Monsignor Marini ha aggiunto: «Chi può vivere senza amore, chi può vivere senza la certezza di un Amore che strappa dalla solitudine e dal non senso della vita? Chi può vivere senza Misericordia, senza la certezza che c’è la possibilità di un perdono per il male che è nel nostro cuore, per il peccato che ha toccato la nostra vita, per la miseria che tante volte ha attraversato la nostra esperienza. Chi può vivere senza la certezza che ci sono una Misericordia e un Perdono che hanno la meglio sulla nostra pochezza e sulla nostra povertà. E chi può vivere senza la speranza, cioè senza la certezza che c’è qualcosa di bene che sta davanti a noi, qualcosa di bene che riguarda la vita presente, ma anche qualcosa di bene che riguarda il futuro al di la di questa vita? Come possiamo vivere se non abitati da una speranza nella quale fondiamo la certezza di un bene ancora più grande di quello che ci sta davanti». «Ecco perché – ha concluso il vescovo – perché amore, misericordia e speranza sono tre parole decisive che avvertiamo in sintonia piena con le attese del nostro cuore».

Luciano Asborno

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