Al cine non perdono

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di Patrizia Ferrando

Andare al cinema fa parte delle mie passioni, considero il godermi un film in sala tra i piccoli grandi piaceri che più mi sono mancati durante le fasi di lockdown. Ma le buone maniere della sala cinematografica non impongono alcuna complicazione, rientrano nel rispetto elementare di luoghi e attività condivise, quasi un fatto intuitivo. Affrontare il tema mi sembrava, quindi, semplicistico se non banale. Poi, però, mi sono trovata a riflettere su un fenomeno che potrei definire “effetto amplificatore”. Un comportamento mediamente molesto, al cinema diviene molto più fastidioso; al tempo stesso, lo dico fra autocritica e ironia, il livello di tolleranza dei cinefili è basso… e io non mi sento di stigmatizzare un atteggiamento che pratico con convinzione!

Passiamo ai consueti esempi e perdonatemi una quota più elevata di severità. In sala si entra prima dell’inizio della proiezione o durante l’intervallo. Se proprio volete raggiungere il vostro posto quando il film è già iniziato, sostate in ultima fila o attendete una scena luminosa che permetta di vedere meglio. Abbassate la suoneria del telefono o spegnetelo, perché non avrete scuse quando squillerà e tutti si gireranno con palese riprovazione.

Non permettetevi (qui divengo spietata) di scambiare commenti con il vicino, azzardando ipotesi sul finale o considerazioni varie o chiedendo spiegazioni, nemmeno a voce bassa.

Allontanatevi se un attacco di allergia vi impedisce di fermare starnuti e tosse. Ambedue sono abbastanza irritanti e non solo per la gola.

Quasi un diktat: mai scartare caramelle o aprire sacchetti durante il film. Farlo a rate o al rallentatore è perfino peggio, il rumore della carta che si stropiccia è insopportabile. Aprite la confezione prima dei titoli di testa o portate dei dolci in scatola, per non dover avere a che fare con le antipatiche cartine.

Sono, chiaramente, bandite, ginocchiate a chi sta davanti o di lato, agitazione inconsulta, mosse strane. Da evitare, senza se e senza ma, fischi, applausi, risate sonore. Non siamo allo stadio o al cabaret.

Lasciate a casa i bambini, quando sapete che il film non è adatto. Loro finirebbero per annoiarsi e dare fastidio, voi per innervosirvi, gli altri per provare la ben poco nobile tentazione di linciarvi.

Sul fronte opposto: se tendete alla noia, escogitate qualcosa per non addormentarvi, soprattutto se tendete a russare.

Chiudo con una raccomandazione per cinemaniaci come la sottoscritta: salvo casi estremi, non vale la pena di sciupare una serata arrabbiandosi per lievi fastidi, spesso involontari. Un film dura come minimo un centinaio di minuti, comprometterne un paio non guasterà il piacere.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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