Il “sì” ai trapianti è ancora poco diffuso
L’incontro dell’Aido intercomunale per riflettere sul tema donazione
NOVI LIGURE – Un messaggio chiaro e forte è risuonato dalle aule del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, dove lo scorso 22 ottobre si è tenuto un incontro su donazione e trapianto di organi e tes- suti. L’iniziativa, promossa dall’Aido – Gruppo Intercomunale “Frederick” e realizzata in collabora- zione con gli istituti “Amaldi” e “Ciampini” nella “Settimana Arcobaleno”, ha richiamato una va- sta platea di studenti delle ultime classi superiori. Dopo il saluto del presidente del Gruppo, Giorgio Bottaro, si sono succeduti gli interventi di esperti e testimoni. Andrea Audo, Primario della Divisione di Cardiochirurgia dell’Ospedale di Alessandria, ha aperto il dibattito con una relazione scientificamente rilevante su “Trapianto cardiaco e le sue alternative”. Ha messo in luce come l’evoluzione delle tecniche chirurgiche non sia sufficiente a colmare il costante e drammatico divario tra domanda e offerta di organi. Il primario ha puntualizzato che, nonostante i progressi negli strumenti di sostegno artificiale della funzione cardiaca, questi non rappresentano ancora una valida alternativa definitiva, pur garanten- do una sopravvivenza prolungata. Anna Guermani, del Coordinamento Regionale Prelievi del Piemonte (CPR), ha fornito un qua- dro realistico della situazione regionale. I numeri parlano chiaro: l’alto tasso di dissensi alla donazione registrati negli uffici anagrafe al momento del rilascio della carta d’identità, che sfiora il 40% in alcune fasce d’età, rappresenta un ostacolo evidente all’attività di trapianto. Nonostante ciò, il Piemonte si conferma tra le regioni con il più alto numero di trapianti in Italia. Giulia Pellerano, coordinatrice Prelievi all’ospedale “San Giacomo” di Novi, ha poi posto l’accento sul prezioso ruolo degli ospedali periferici dotati di terapia intensiva, come quello cittadino. Il momento più toccante è stato la testimonianza di Francesca Mutti, volontaria Aido che ha ricevuto un trapianto di rene. La donna ha ripercorso con lucidità e coraggio la sua storia: dalla diagnosi di insufficienza renale mentre si affacciava al lavoro e al matrimonio, pas- sando per la dialisi e l’attesa straziante, fino alla rinascita dopo il trapianto. Una storia che incarna il valore inestimabile del “sì” alla donazione. A chiudere l’incontro è stata Nadia Biancato, presidente provinciale Aido, che ha ribadito l’importanza fondamentale del consenso. Il “sì” alla donazione è, infatti, l’unico strumento concreto per soddisfare le esigenze dei numerosi malati in attesa di una seconda opportunità. Unanimemen- te è stata riconosciuta l’urgenza di ridurre le liste di attesa e i dinieghi che si registrano in tutto il Paese.
Vittorio Daghino

