Il “grazie” della città alle salesiane

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La Messa per gli 88 anni di presenza delle religiose e i 60 anni di professione di suor Sara Bottaro

NOVI LIGURE – La città si è vestita a festa domenica 28 settembre. L’intera comunità pastorale “Madre Teresa di Calcutta” e la comunità salesiana hanno celebrato con fraterna partecipazione un duplice, straordinario traguardo di fede e servizio. Sono stati ricordati l’88° anniversario dell’arrivo delle suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) a Novi e i 60 anni di professione religiosa della salesiana suor Sara Bottaro. Durante la Messa, presieduta da don Massimo Bianchi e preceduta dal saluto di don Angelo Vennarucci, un pensiero commosso è andato alle tante suore che si sono succedute nel centro in questi anni e alle numerose persone che hanno collaborato con loro, intessendo una trama di bene prezioso per la comunità. Il traguardo di suor Sara è un “giubileo di grazia” che testimonia la forza inossidabile di una vocazione interamente donata, vissuta nel segno dell’amore incondizionato e in perfetta aderenza al carisma di San Giovanni Bosco e Madre Mazzarello. Il significato dell’evento è stato sottolineato dalla direttrice, suor Alma: «È un avvenimento ricco di storia, di fedeltà, di cammino apostolico alla sequela del Maestro per eccellenza: Cristo Gesù». Per l’occasione, la comunità educante, insieme ai bambini della Scuola dell’infanzia, alle famiglie, ai ragazzi dell’oratorio e a una bella rappresen- tanza delle varie realtà associative, si è stretta attorno alle suore. Tutti hanno voluto rendere “grazie al Signore” partecipando al momento di preghiera. Suggestivo e denso di significato è stato anche il pensiero della festeggiata, stampato su un foglietto ricordo. L’immagine raffigura uno splendido cespuglio di ginestre, tipico della sua terra natale, accompagnato dalle parole del ritornello: “Lodate il Signore perché è buono, il suo amore è per sempre”. Un sentito ringraziamento è stato rivolto a quanti con la loro presenza e con tanti gesti di bontà, gentilezza e attenzione hanno arricchito la giornata. Suor Sara, originaria di Mor- nese, è arrivata giovanissima a Novi, prima della professione religiosa, portando con sé una profonda impronta salesiana. Schiva, riservata, quasi timida, ha saputo sorprendere per il suo coraggio pastorale e la costante capacità creativa nell’avvicinare e animare i giovani e i ragazzi. Il traguardo di suo Sara è la prova che la vita consacrata non è un rifugio dal mon- do, ma il luogo in cui si vive l’avventura della santità quotidiana, compiuta nel silenzio operoso tra il chiasso gioioso dei bambini dell’oratorio.

Vittorio Daghino

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