Il taglio del nastro del Palasport nella Cittadella di Gavio

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La cerimonia domenica scorsa con la famiglia Gavio, il sindaco, il vescovo, le autorità e i vertici del mondo del basket. La Nazionale presto giocherà sul campo di Tortona

TORTONA – Entusiasmo, sorpresa, meraviglia: queste le sensazioni provate da parte dei 5000 spettatori che hanno gremito gli spalti domenica scorsa in occasione dell’inaugurazione ufficiale della Cittadella dello Sport. «È stata una follia. Lo dico con affetto»: così ha commentato il giornalista Mediaset Mino Taveri, conduttore dell’evento, la visione dell’imprenditore Beniamino Gavio avuta nel costruire non solo una “casa” per il Derthona Basket, ma una struttura per fare sport e un luogo di aggregazione che potrà garantire inediti sviluppi alla città. Il 21 settembre merita di essere considerato un giorno storico non solo per la città, ma anche a livello nazionale, perché impianti sportivi di questo tipo non sono diffusi soprattutto in realtà medio piccole come Tortona. L’apertura è avvenuta dopo 4 anni dall’avvio dei lavori e 7 dall’annuncio dell’idea. Il complesso, intitolato a Marcellino e Pietro Gavio, fondatori del gruppo multinazionale con sede a Tortona si estende su 70.000 m². Accanto alle costruzioni, basse e armonizzate con il contesto, ai campi da gioco all’aperto e ai parcheggi, sono stati piantumati anche 300 nuovi alberi. Il fulcro è il nuovo Palasport, costruito per ospitare le partite del Derthona Basket e, nei prossimi mesi, anche spettacoli, eventi e concerti. Progettato dallo studio milanese Barreca & La Varra, occupa una superficie di 5.200 m² e un diametro di copertura di 80 m. «La famiglia Gavio e il suo gruppo di dimensione mondiale, ha deciso di investire nella Cittadella dello Sport, creando posti di lavoro e sostenendo il Derthona Basket. Non si tratta, però, solo filantropia, ma di una dimostrazione di vero e proprio amore per il territorio, di cui dobbiamo tutti essere infinitamente grati» – ha sottolineato il sindaco Federico Chiodi. Un grande ringraziamento è stato rivolto al pubblico per avere sempre seguito e sostenuto la squadra per 11 stagioni tra Voghera e Casale Monferrato. È seguita, poi la cerimonia di benedizione da parte del vescovo Mons. Guido Marini. All’evento erano presenti numerosi dirigenti del basket italiano, dal presidente di Legabasket, Umberto Gandini, al successore designato, Maurizio Gherardini, al presidente uscente e al presidente di Federbasket, Gianni Petrucci, che ha annunciato che la prossima partita delle qualificazioni mondiali della Nazionale di Basket sarà giocata a Tortona. Sarà questa la prima volta assoluta per il territorio tortonese di ospitare una gara di una nazionale sportiva. Il taglio del nastro ha visto al posto di onore il patron Beniamino Gavio con la famiglia, accolto da un caloroso coro che gridava: «Grazie di tutto!». «Auspico che questo complesso diventi un luogo di aggregazione per tutti i mie concittadini e un motivo di orgoglio per il territorio» ha affermato Gavio, prima della cerimonia eseguita materialmente dalla cugina Raffaella. Poi, ha avuto inizio la partita amichevole contro i campioni d’Italia della Virtus Bologna: il primo canestro lo ha segnato il Derthona con Christian Vidal su tiro libero dopo 40’ secondi, poi dopo altri 30 secondi il primo centro su azione, firmato Manjon. La differenza atletica tra le due squadre, però è pesate e la partita si è chiusa con un 56-75 e la vittoria del Bologna. Lo staff tecnico ha ora il tempo per fare le valutazioni su come migliorare. Per il pubblico è stato solo un pomeriggio di grande festa indimenticabile per le emozioni provate.

Stefano Brocchetti

«Sia una casa della pace»

Le parole di Mons. Marini all’inaugurazione

«In questo momento desidero rivolgere un saluto affettuosissimo a tutti voi che siete qui. Dal momento che questa grande assemblea è formata anche, e soprattut- to, da giovani, vorrei riservare un abbraccio particolarissimo a tutti i ragazzi e le ragazze che sono all’interno di questo palazzetto. Voglio rivolgere una breve parola soprattutto a voi, carissimi giovani. Qualcuno ha detto che nello sport si vince, ma non si uccide, mentre nella guerra si uccide ma non si vince mai. Noi stiamo vivendo un momento di gioia e di festa – ed è bello che sia così – ma ricordiamo anche che stiamo vivendo un tempo difficile, perché la pace, vicino a noi e distante da noi è messa a repentaglio. Questa sera, giustamente, è stato detto che inauguriamo la “Cittadella dello Sport” che è una casa per Tortona e per il territorio. Io mi auguro e chiedo che questa Cittadella, questa casa, possa essere sempre una casa dello sport e, proprio per questo, una casa della pace, dove si vive, dove c’è l’a- gonismo, si soffre, si gioisce, ma sempre nella pace. E con la benedizione per tutti noi e per questa bellissima realtà, chiedo al Signore che faccia della Cittadella una casa della pace, perché sappiamo che senza di Lui la pace non si può realizzare. E la benedizione che impartisco sia per la pace».

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