Uguaglianza: Svezia ko

Visualizzazioni: 18

Di Cesare Raviolo

La lettura del Global Wealth Report 2025 di Ubs (Unione di Banche Svizzere) riserva non poche sorprese. Il Paese con il più alto grado di disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza nel 2024 era la Svezia, che presentava un indice di Gini pari a 0,75; per contro, il valore più basso era appannaggio della Slovacchia con un indice dello 0,38. Il coefficiente di Gini misura la disuguaglianza con un numero compreso tra 0 e 1: un valore più alto indica una maggiore disuguaglianza, mentre un valore pari a 0 rappresenta la completa uguaglianza. Il primo posto della Svezia nella graduatoria non può che sorprendere. Il Paese scandinavo, portato a modello di uguaglianza sociale in molti settori, presenta una distribuzione della ricchezza tra le più diseguali in Europa. Tra le cause del fenomeno vi sarebbe l’abolizione delle imposte sul patrimonio introdotta negli ultimi decenni, che ha portato la Svezia a non avere imposte su eredità, donazioni o proprietà. Oltre alla Svezia, la disuguaglianza risulta particolarmente elevata anche in Turchia (0,73), a Cipro (0,72), nella Repubblica Ceca (0,72) e in Lettonia (0,70), tutti Paesi con punteggi superiori a 0,7; mentre in fondo alla classifica figurano il Belgio (0,47) e Malta (0,48), che seguono la Slovacchia con un coefficiente Gini inferiore a 0,5. Con un indice di Gini dello 0,57, l’Italia è al 23° posto di una classifica che comprende 31 Paesi e, quindi, figura ancora, nonostante le improvvide politiche fiscali degli ultimi trent’anni (abolizione imposta di successione, regimi fiscali sostitutivi, flat tax, ecc.), tra i Paesi con una minore disuguaglianza. Il Report Ubs fornisce qualche altra sorpresa. Tra le prime cinque economie europee, la Germania ha il livello più alto di di- suguaglianza con un indice di Gini dello 0,68, mentre la Spagna (0,56) presenta il valore più basso, seguita da Italia (0,57), Regno Unito (0,58) e Francia (0,59). Complessivamente, i valori più elevati competono con poche eccezioni a Paesi del Cen- tro Nord dell’Europa, mentre il Sud presenta valori decisamente minori. Una distribuzione più equilibrata della ricchezza, auspicabile per motivi etici ed economici, richiede, in primo luogo, l’adozione di politiche fiscali adeguate: progressività delle imposte specie dirette e imposte sulle successioni sono gli strumenti indispensabili per raggiungere l’obiettivo almeno nel medio-lungo periodo. In caso contrario, la maggior uguaglianza rimarrebbe un miraggio come il caso Svezia dimostra ampiamente.

raviolocesare [at] gmail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *