Cittadini della Chiesa locale e universale
A Montespineto con i sacerdoti, i religiosi e le religiose provenienti da fuori Diocesi
STAZZANO – «Ogni Chiesa por- ta con sé un patrimonio di fede, storia e cultura prezioso da condividere. Questo scambio arricchisce entrambe le parti». Con queste parole don Giuseppe Pizzoli, direttore nazionale della Fondazione Missio, ha introdotto la riflessione all’incontro con i sacerdoti, i religiosi e le religiose in servizio pastorale, provenienti da fuori Dio- cesi, che si è svolto il 16 settembre al santuario di Montespineto. L’iniziativa, promossa dal Centro missionario diocesano, rappresen- ta un punto fermo nella vita pastorale della Chiesa locale e un’occasione di comunione e di confronto che unisce spiritualità, fraternità e missione. Don Pizzoli ha offerto spunti preziosi sulla missione intesa come incontro e scambio reciproco. Ha richiamato l’esperien- za della comunità di Antiochia: «Il primo viaggio di Paolo comincia perché c’è una comunità cristiana che celebra e, nella preghiera, si sente spinta dallo Spirito Santo a partire». E ha aggiunto: «Non dice: andiamo a raccontare le nostre imprese, ma andiamo a raccontare le meraviglie che Dio ha compiuto per mezzo di noi. Noi siamo stati solo degli strumenti, ma la missione è di Dio». La centralità, dunque, non è nostra ma sempre di Dio. Tra i punti centrali del suo intervento, anche l’importanza della capacità di relazione: «Ci vuole capacità di relazioni, cioè di entrare in dialogo con tutti, con un’altra cultura che non è la mia, con un’altra tradizione religiosa che non è la mia…». Guardando al futuro, il sacerdote ha richiamato il tema del prossimo Festival della Missione di Torino che si terrà dal 9 al 12 ottobre: «Il volto prossimo. Quello a cui io mi faccio vicino! Siamo chiamati a farci prossimo guardandoci nei volti, perché la missione è creare relazioni». Il cuore dell’incontro è stato la celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Guido Marini: «Sono davvero molto contento di essere qui oggi con voi. Siete nella nostra Diocesi una risorsa davvero preziosa per la vostra presenza che contribuisce a rendere viva la vita consacrata e sacerdotale nel nostro territorio, perché il vostro servizio è un grande dono per questa nostra terra». Ha ricordato inoltre l’impegno dell’Ufficio per la Cooperazione Missionaria e ha richiamato a guardare a Maria come modello di vita in Dio: «Quando guardiamo la Madonna immediatamente percepiamo la bellezza della vita in Dio, perché lei ne è testimone in tutto il suo essere». E proprio questa bellezza, ha proseguito il vescovo, si è resa visibile nei volti sereni e gioiosi dei presenti: «Sono i vostri volti che dicono meglio di ogni parola che questo pomeriggio è stato davvero un dono grande». Come ogni festa, anche questa giornata si è conclusa attorno a una tavola imbandita, in un clima di fraternità e semplicità. La cena conviviale ha permesso di condividere non solo il cibo, ma anche le esperienze, le storie personali e la ricchezza delle diverse provenienze, che rendono unica e viva la comunità diocesana.
Suor Roberta Cucca