Un Oltrepò così non l’avete mai visto
In libreria la nuova opera di Giorgio Macellari con la prefazione del nostro direttore Matteo Colombo
Un filosofo americano suggeriva di non perdere mai l’occasione di vedere qualcosa di bello, perché “la bellezza è la calligrafia di Dio”. Il vogherese Giorgio Macellari, scrittore, musicista, editore, ha preso alla lettera questo consiglio e lo ha fatto suo pubblicando a luglio Oltrepò Pavese, uno scrigno di emozioni (Primula Editore, euro 20), vera e propria opera d’arte dove il bello è racchiuso in ogni pagina. Letteratura, storia e curiosità si intrecciano e si fondono con suggestive immagini fotografiche, in un dono d’amore che l’autore fa alla sua Mary, compagna di vita. Macellari, scrivendo alla donna, la prende per mano per condurla attraverso il territorio oltrepadano, scoprendo, insieme a lei, scorci segreti e invitanti tipicità. Come afferma nell’introduzione al libro il nostro direttore Matteo Colombo, con ammirazione e un tocco di poesia, nell’Oltrepò ci sono “bellezza e – soprattutto – emozioni. Che si mischiano, sono tante, e ci raggiungono fino a non lasciarci indifferenti”. L’intento di Macellari è quello di condividere “la meravi- glia” e, per farlo, invita Mary – e ogni lettore – a vedere con occhi nuovi luoghi e storie non lontane fisicamente ma, spesso, immersi in una dimensione sospesa e lontana. L’autore, nota Colombo, “prima ha visto, chiacchierato, macinato chilometri; si è fatto nascondere dalla nebbia e bruciare dal sole; ha decifrato proverbi in dialetto; ha avuto idee. Dopo ha fatto quel che era inevitabile: ha inviato a Mary, brevi racconti che sono lettere”. E, infine, ha pensato di donare a tutti “i paesaggi, il loro cielo, i cacciatori di orizzonti dove termina una valle, la luce che elenca case, campanili e castelli, le curve delle strade tra i vigneti, i borghi, il velluto di un teatro, la rotta del pellegrino, del ciclista e del camminatore che MATITE COLORATE / si interrompe davanti a una fontana, le cose buone da mangiare”. Sfogliando le pagine, non si può non essere d’accordo con il direttore: “Siamo fortunati ad ascoltare la voce di Giorgio. Ad avere un ‘raccontatore’ amico come lui. A sbirciare nelle sue lettere. E gliene siamo davvero grati”. Come è nata l’idea di questo viaggio? L’autore racconta che è scaturita dalla necessità di avere nel catalogo di “Primula”, la casa editrice da lui fondata, non un’ennesima “guida turistica”, ma un testo capace di affascinare e regalare appunto “emozioni”. “Più volte ci siamo posti una domanda che appare quanto meno legittima: – scrive Macellari nella prima lettera a Mary – come si fa a non innamorarsi, già a prima vista, dell’Oltrepò Pavese, questo lembo di territorio situato nella parte meridionale della Lombardia, al confine con Piemonte, Emilia Romagna e Liguria?”. Davanti agli occhi, infatti, si apre uno scrigno di meraviglie naturali, storiche, architettoniche e artistiche, fatto di alberi, cascate, castelli, chiese ed edifici di culto, fonti, giardini, laghi, mulini, musei e siti archeologici. L’Oltrepò pavese è ricco di tradizioni culturali, gastronomiche ed enologiche e propone “educati paesaggi pianeggianti e collinari, la cui armonia è pari alle dolci sonate di Chopin”. E in queste terre, che a Gianni Brera ricordavano un grande grappolo d’uva, c’è molto da visitare, da gustare e di cui godere. La pubblicazione permette di compiere un viaggio suddiviso da categorie “originali, fresche, colorate” che consentono molteplici tappe, da percorrere con ritmi adeguati a quelli della natura, riscoprendo il piacere della sem- plicità. Nelle pagine non mancano incursioni di amici e colleghi di Giorgio, come il giornalista e collaboratore del Popolo, Pier Luigi Feltri e il famoso e- nologo Mario Maffi che, con prosa concisa e grande passione, riassume perfettamente l’anima dell’Oltrepò. Un’anima vibrante e variegata come lo è il paesaggio che alterna borghi appenninici a borghi “più belli d’Italia”, oasi spirituali a località termali, percorsi ciclo pedonali ad aree verdi incontaminate. Non manca uno spazio “speciale” per Voghera, la città “al centro del mondo”, adagiata sul 45° parallelo e simile a una “piccola pera”, collocata “ai confini di una dimensione fiabesca”. E per finire, spazio al cibo, capace di unire storie e tradizioni diverse a tavola, proponendo sapori che risalgono al passato ma sempre attuali e invitanti, come dimostra la carrellata di piatti e di ricette gustose snocciolate dall’antipasto al dolce, per far venire l’acquolina in bocca. Macellari, al termine del suo viaggio, esprime gratitudine a Roberto Czeppel, Alessandro Disperati, Fabio Draghi, Patrizia Ferlini, Mario Maffi, Giovanni Maggi e Giovanni Portinari, scrittori e curatori di libri pubblicati nel corso degli anni da “Primula” e che costituiscono le fondamenta del nuovo lavoro. E rivolge un grande grazie anche a Rocco Balocco (alias Roberto Bensi) e a Giorgio Daniele Ghersani che, con Disperati e Draghi, hanno realizzato le splendide fotografie. Conclusa la lettura di questo “gioiellino”, vi consigliamo di riporlo nello scaffale della libreria, ma di tenerlo in vista, per riprenderlo in mano e sfogliarlo ogni volta che avrete voglia di una pausa rilassante e rigenerante… Diversamente, in questa calda estate, potrete anche fare come l’autore e Mary: salire in sella a una bicicletta per attraversare l’Oltrepò, cullati dal soffio del vento e pronti a farvi emozionare. Allora, buona lettura. O meglio… buon viaggio.
Daniela Catalano