Pellegrinaggio a Montallegro

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La giornata di un gruppo di sacerdoti con il vescovo nel santuario di Rapallo

RAPALLO – Giovedì 8 maggio circa venticinque sacerdoti si sono recati in pellegrinaggio al Santuario della Nostra Signora di Montallegro a Rapallo, accompagnati da Mons. Guido Marini. L’aria frizzante dell’appennino ligure ha accolto i preti, che hanno subito celebrato la Messa. Densa l’omelia del vescovo. Gli Atti degli Apostoli raccontano la Chiesa degli inizi, nella quale può rispecchiarsi la Chiesa di oggi, nei suoi dinamismi fondamentali. Lo Spirito dice a Filippo: «Alzati». Significa che era fermo, o seduto. Anche noi possiamo trovarci in una situazione di “sedentarietà spirituale”, forse perché stanchi o delusi, di fronte alle difficoltà o alle incomprensioni, ma lo Spirito non lascia fermi, bensì ci fa alzare. La direzione del cammino che lo Spirito fa prendere può sembrare incongruente: Egli dice infatti a Filippo di andare non in una piazza affollata, ma sulla strada verso Gaza (!), che è deserta. A volte ai pastori sembra proprio di gridare in un deserto; però non si tratta di cercare il consenso generale, ma di annunciare il Vangelo. Su quella strada c’è una persona, con la quale Filippo può instaurare un dialogo, innanzitutto ascoltandone le domande. Non è possibile evangelizzare senza ascoltare l’altro. A quell’uomo, dopo averlo ascoltato, Filippo annuncia semplicemente Gesù. Se al posto di Gesù parliamo d’altro, veniamo meno alla nostra missione e “battiamo l’aria”. Consapevolmente o inconsapevolmente, le persone attendono di incontrare Gesù, perché è Lui che salva. Alla fine rimane una grande gioia: essa è un frutto dell’autentica evangelizzazione. Dopo la celebrazione eucaristica, il rettore del Santuario, don Gianluca, ne ha raccontato ai presenti la storia. Il 2 luglio 1557 la Beata Vergine Maria appariva a Giovanni Chichizola, lasciando “in consegna” una miracolosa icona della Dormizione della Vergine (Assunzione). Quel monte, da pericoloso ambiente infestato dai briganti, diventava fonte di gioia (Monte allegro). Solo due anni dopo veniva costruita la bellissima Basilica. In questi secoli fra i pellegrini si annoverano numerosi santi, fra i quali anche il beato Carlo Acutis. Dopo la recita del Santo Rosario e della Supplica alla Nostra Signora di Pompei, i sacerdoti hanno goduto di un signorile pranzo gentilmente offerto dal vescovo.

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