Si monitora la frana che divide due vallate

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Disagi per i cittadini e problemi per le ambulanze

VARZI – Ci vorranno dai 3 ai 4 mesi per riaprire il tratto di strada provinciale 18 bloccata dalla frana in località Nivione che si era stacca il 19 dicembre da una collina.

Proprio in questi giorni sono stati posizionati i sismografi che stanno monitorando lo smottamento.

L’incarico di progettazione di bonifica e messa in sicurezza del versante roccioso franato, che comporterà una spesa di circa 40 mila euro, è stato affidato allo studio tecnico Folchi che ha la propria sede operativa a Lonato del Garda e che è specializzato nel settore del dissesto idrogeologico.

I due sismografi sono stati posizionati a sinistra e a destra nella parte alta del corpo centrale della frana.

Entrambi sono collegati a una centralina che invia dati in remoto alla centrale operativa. I sismografi sono tarati a 0,5 mm al secondo così qualsiasi spostamento superiore a questa soglia viene captato e valutato per redigere lo studio geologico. Si prevede una spesa di circa 2 milioni di euro per realizzare una galleria oppure per far brillare la parti pericolanti della montagna e quindi coibentarla in modo da evitare altri distacchi.

Solamente tra aprile e maggio il collegamento viabilistico tra Varzi e Fabbrica Curone, quindi tra valle Staffora e val Curone, potrà essere ripristinato consentendo a tanti cittadini di poter raggiungere le due località senza dover affrontare percorsi alternativi su strade difficili e strette. La frana ancora oggi presenta un fronte di 150 metri e ci vorrà dunque molto tempo prima di arrivare a una soluzione definitiva. In accordo con la Provincia il Comune di Varzi organizzerà degli incontri con i cittadini che abitano a monte del grande smottamento per informarli sullo stato dei lavori. Nel frattempo i residenti che abitano nella frazione di Nivione per raggiungere Varzi devono passare dalla frazione Castellaro, impiegando mezz’ora, oppure da Fabbrica Curone nell’Alessandrino in trentacinque minuti di tempo. Le ambulanze, in caso di necessità, per raggiungere la frazione partiranno da San Sebastiano Curone, in Piemonte, un percorso più rapido al momento rispetto a quello per Varzi. I cittadini ormai sono rassegnati a situazioni di difficoltà. Infatti, anche nel 214 una frana si era riversata sulla stessa provinciale causandone la chiusura per alcuni mesi. La speranza questa volta è che si arrivi a una soluzione definitiva.

Mattia Tanzi

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