Via Matris: percorso tra arte e devozione
Sabato scorso a Torricella inaugurato il rifacimento. Conduce al santuario della Passione
TORRICELLA VERZATE – Nella mattinata di sabato 3 maggio, al termine del pellegrinaggio vocazionale giubilare nel santuario della Passione, presieduto dal vescovo Mons. Guido Marini, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della Via Matris, l’antica strada che collega il paese con la chiesa, fortemente volu- ta dall’Amministrazione comunale. Erano presenti, insieme al sindaco Marco Sensale e al vescovo, mons. Gianfranco Maggi, amministratore parrocchiale, Ruggero Invernizzi, sottosegretario a Controlli, patrimonio e digitalizzazione di Regione Lombardia, Andrea Sala, consigliere regionale, Amedeo Quaroni, vice presidente della Provincia di Pavia, Agostino Valente, maresciallo della stazione carabinieri di Santa Giuletta, numerosi sindaci dei paesi vicini e lo scultore Sergio Alberti. Il primo cittadino, dopo i saluti ai presenti, ha spiegato che la strada è stata riqualificata dal Comune grazie a un contributo regionale di 100 mila euro per i progetti di rigenerazione urbana. I lavori hanno riguardato la realizzazione di un muro di contenimento della scarpata, il rifacimento della pavimentazione e il posizionamento di sedute e punti luce. Sensale ha manifestato la sua soddisfazione per essere riuscito a ripristinare quella che un tempo era forse l’unica via di accesso al luogo di culto. «La ripida salita – ha spiegato – era caratterizzata dalla presenza di sette edicole, in cui erano raffigurati i sette dolori della madre di Gesù, costruite nel 1880 e affrescate del pittore Gian Battista Rossi di Alessandria. A causa degli agenti atmosferici, solamente la settima cappella ha conservato un dipinto integro, mentre tutti gli altri sono stati sostituiti da formelle in cotto realizzati dallo scultore Sergio Alberti». Sensale ha ringraziato coloro che hanno contribuito all’opera e alla realizzazione di strada Pizzà, che consente di collegare il comune di Santa Giuletta alla Via, evitando il passaggio in proprietà private. Ha preso, poi, la parola il sottosegretario Invernizzi che ha illustrato l’impegno di Regione Lombardia a favore dei piccoli Comuni e del territorio «per rigenerare luoghi importanti mantenendo il suolo e riducendo gli oneri di urbanizzazione». Infine, il vescovo, ringraziando per l’invito, ha sottolineato che il recupero della Via Matris «non è solo un’opera di promozione religiosa, ma anche culturale e ambientale». «I tre aspetti di fede, cultura e ambiente – ha detto Mons. Marini – sono molto legati tra di loro, perché dove la dimensione religiosa è autentica, questa si esprime anche nell’ambito della cultura e della promozione del territorio». «La Via Matris che ci rende pellegrini – ha aggiunto – ci aiuta a ritrovare il senso autentico della vita che ha un inizio, ovvero l’amo- re di Dio che ci ha voluto, e ha una fine, perché sappiamo che andiamo verso il Signore che ci attende con il suo abbraccio di amore infinito». L’augurio del vescovo è stato che «l’itinerario che conduce dal basso verso l’alto e si snoda in una bellissima campagna, possa aiutare tutti coloro che lo percorreranno a ritrovare, riaffermare e consolidare questo senso autentico della vita, che è un pellegrinaggio nel quale siamo sempre accompagnati dalla presenza straordinaria della Madonna». Dopo la benedizione e il taglio del nastro, autorità e presenti hanno percorso la salita, verso il santuario, accolti da un ricco rinfresco.