Testimoni di Cristo in tutto il mondo

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La Giornata missionaria mondiale diocesana a Bressana, Montebello e Torricella Verzate con le voci di quanti operano in terre lontane

TORRICELLA VERZATE – Domenica 19 ottobre la Chiesa ha celebrato la Giornata mondiale delle Missioni e l’Ufficio Missionario diocesano per questa occasione ha preparato tre momenti che hanno permesso di conoscere da vicino la bellezza e la ricchezza dell’annuncio di Cristo ai fratelli in tutto il mondo. Protagonista dei primi due è stata suor Maddalena Serra, delle Figlie di San Vincenzo de Paoli originaria di Torricella e missionaria in Mozambico da ben 55 anni che sabato 18 ottobre alle ore 18 è stata accolta nella chiesa parrocchiale di Bressana Bottarone durante la Messa prefestiva e domenica 19 al mattino nella chiesa di Montebello della Battaglia. In entrambe le occasioni suor Serra ha potuto raccontare la sua esperienza nell’ospedale del Carmelo di Chokwe accanto ai malati e l’impegno per aiutare i bambini e le famiglie indigenti tramite le adozioni a distanza. Nel pomeriggio il santuario di Torricella Verzate ha accolto i fedeli provenienti da varie parti della Diocesi per la S. Messa delle ore 17.30 che è stata presieduta da Mons. Musié Ghebreghiorghis, vescovo emerito dell’Eparchia di Emdibir in Etiopia, alla presenza del diacono Stefano Cagnoni. Nell’omelia della celebrazione animata dai canti della Corale interparrocchiale “San Giovanni Bosco” di Torricella e Mornico diretta da Matteo Stella, il vescovo citando il tema della Giornata, “Missionari di Speranza in mezzo ai popoli” ha messo in evidenza che si tratta di una bella occasione da non perdere per sostenere il lavoro missionario della Chiesa attraverso la preghiera e le donazioni che permettono ai missionari di aiutare i poveri. Citando Papa Leone e Papa Francesco, Mons. Musiè ha ricordato che tutti i battezzati, come Chiesa sinodale sono chiamati a portare la luce del Vangelo a una società che brancola nelle tenebre e quindi a essere missionari, cioè capaci «di annunciare la buona novella del Cristo risorto a quanti hanno perso la fede, a quanti vivono nel terrore della guerra, a quanti sono oppressi dai regimi dittatoriali, dall’ingiustizia e a quanti soffrono la fame e l’indigenza». Ha concluso auspicando che l’impegno missionario diventi sempre di più una priorità per tutti i fedeli cattolici, sull’esempio di Gesù che ha inviato i suoi discepoli in tutto il mondo. La direttrice dell’Ufficio missionario suor Patrizia Gestro, all’inizio della Messa, ha espresso un pensiero riconoscente al vescovo, al vicario foraneo don Gianfranco e a suor Maddalena «che con dedizione e tenerezza incarna il volto materno della Chiesa in terra di missione». «Insieme, lasciamoci rinnovare dallo Spirito, – ha detto – perché la nostra fede si traduca in gesti concreti di amore, condivisione e speranza». Al termine tutti i presenti si sono ritrovati nel salone del santuario per un incontro conviviale arricchito da varie testimonianze missionarie e da un gustoso aperitivo preparato dagli allievi di Sala e di Cucina del Corso di Formazione professionale dell’Enaip di Voghera. A parlare sono stati, oltre a suor Maddalena Serra e a Mons. Ghebregheorghis, Chiara Casagrande dell’associazione “Ascolta l’Africa” di Novi Ligure, suor Chantal Mbisimoyo delle Suore di Gesù Educatore del Congo operante nel Vicariato di Broni-Stradella e don Eustace Nnadozie Diala di origini ni- geriane che svolge il suo ministero a Broni. La serata, coordinata da Carlo Zeme e arricchita dalla proiezione di numerose fotografie, è stata una preziosa occasione per ascoltare storie di vita e di fede, condi- videre esperienze, e lasciarci toccare dalla bellezza della missione vissuta nel quotidiano. Monsignor Musiè ha raccontato la sua esperienza ventennale a Emdibir dove è stata fondata anche un’associazione da Elena Passadori in collaborazione con l’Università di Agraria di Piacenza, denominata “Un chicco per Emdibir” che vuole sostenere l’agricoltura locale e combattere la fame. Suor Maddalena e suor Chantal hanno parlato delle rispettive esperienze, la prima come missionaria in Africa, la seconda come africana giunta in Italia per svolgere un impegno pastorale. Chiara Casagrande ha raccontato la sua attività di volontariato in Burundi con l’associazione novese, mentre don Eustace ha voluto soffermarsi sull’importanza di essere missionari di speranza anche nelle proprie realtà dove spesso c’è indifferenza di fronte alla fede e si avverte la mancanza dell’Essenziale. «Il missionario ha il compito di far respirare la presenza del Signore – ha detto – non solo nei Paesi lontani, ma anche nelle nostre chiese, ogni giorno».

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