«Se il Piemonte si fa in quattro»

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Gianfranco Galanzino, l’inventore di “Derthona Booking”

«“Derthona Booking” è troppo limitativo: da un lato rappresenta solo una porzione del territorio che intendiamo fare scoprire, dall’altro è poco identificabile, soprattutto da parte del turismo internazionale.

Già si fatica a fare individuare zone come Monferrato o Langhe, figuriamoci Tortonese, Novese o le valli limitrofe. Per questo abbiamo pensato di mutare denominazione e assumere quella di “Quarto Piemonte”». Gianfranco Galanzino, imprenditore e atleta conosciuto a livello internazionale per le sue imprese nella corsa in luoghi inospitali, ha da sempre in animo la promozione del territorio attraverso lo sport e non solo. È lui l’artefice di un progetto di creazione di pacchetti e percorsi turistici attraverso una piattaforma digitale, “Derthona Booking”, che sta cambiando nome e veste e nel mese di aprile verrà lanciata online in una nuova forma, “Quarto Piemonte”.

Potrebbe così dare anche la svolta alla ricerca di una denominazione comune per tutto il territorio, dai due centri più grandi alle cinque valli limitrofe, alla fascia pianeggiante, all’Appennino ligure.

«“Quarto Piemonte” per varie ragioni. – aggiunge Galanzino – Piemonte è la denominazione geografico amministrativa giocoforza più conosciuta, più agevole da individuare e identificare, sia sulla cartina sia come sistema ambientale ed economico. E l’aggettivo “Quarto” è stato scelto per via del Quarto Stato, della cultura delle “Quattro Province”, per la vicinanza al confine tra quattro regioni e perché ci sono altre tre porzioni di Piemonte già ben conosciute, ovvero la zona attorno a Torino e alle Alpi, i laghi e le Langhe. Intendiamo collocarci accanto a queste realtà, rappresentando il quarto quadrante della regione, quello sudorientale, senza sovrapporci a logiche di confini provinciali».

La piattaforma digitale, pronta tra qualche settimana, ha già messo in rete oltre 30 aziende locali, tra produttori enogastronomici, ricettività, commercio, attività economiche a varo titolo, ciascuna per portare la sua esperienza e proporre le proprie competenze ai turisti.

Sarà possibile crearsi percorsi e pacchetti ad hoc, navigando le varie sezioni del sito, in cui si traineranno a vicenda le risorse e le peculiarità dei vari luoghi, ma nel concetto unitario di uno sviluppo comune. E in un contesto da sempre segnato da campanilismi e diffidenze reciproche è già un traguardo.

Il resto dovrà farlo la comunicazione e la collocazione del brand sul mercato turistico, con un profilo adatto alle esigenze più diverse.

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