Prima Veglia dei Santi diocesana

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Il 31 ottobre, vigilia della solennità del 1° novembre, a Tortona il momento di preghiera, riflessione e canti promosso dal vescovo e dalla Pastorale Giovanile

TORTONA – La serata di venerdì 31 ottobre rimarrà per molto tempo nel cuore e nella memoria della città perché, per la prima volta, è stata organizzata la Veglia dei Santi, alla vigilia della festa. A volere fortemente questo momento è stato il vescovo insieme alla Pastorale Giovanile diocesana e alla Comunità pastorale “San Marziano” per proporre, soprattutto ai giovani, un momento di riflessione e di preghiera gioioso, ricco di contenuti e di momenti di amicizia, ispirato dalla vita di tre grandi “campioni di santità” proprio nella notte che ormai è dedicata alla festa di Halloween. Sul sagrato del cattedrale, diventato per l’occasione un suggestivo palcoscenico, ad accogliere quanti sono giunti da ogni parte della Diocesi, c’erano tre gigantografie di san Pier Giorgio Frassati, san Carlo Acutis e della beata Chiara Luce Badano. Le loro vite sono state le “Scintille di Luce” che hanno illuminato la notte e hanno donato speranza ai cuori. Il direttore della Pastorale Giovanile don Cristiano Orezzi ha dato il benvenuto al vescovo e ai presenti e ha lasciato la parola alla musica interpretata dal trio “Stream Of – Conscious Wave”. Il primo momento è stato caratterizzato dalla lettura del passo del vangelo delle beatitudini seguita dall’esecuzione della canzone La vita è un dono di Renato Zero, cantata in occasione della Giornata mondiale dei bambini del 2024 davanti a Papa Francesco. Un vero e proprio inno alla bellezza di esistere che ha creato un clima di emozionante raccoglimento, prima di fare la conoscenza della prima delle tre figure di santità, quella di Carlo Acutis. Dopo aver letto il profondo inno alla carità della prima Lettera ai Corinzi, le voci di Alessandro Imelio e di Serena Pellegrini si sono unite nel canto Tutto obbedisce all’amore di Franco Battiato, prima di lasciare a Cesare Pistore, un giovane di Santa Giueltta che ha impersonato il giovane santo, presentando il suo ideale di vita e citando le sue parole. Altrettanto è stato fatto per san Frassati e per la beata Badano che hanno avuto il volto di Tommaso Nonna e Gabriella Perez, due giovani di Voghera e di Novi, i quali hanno saputo trasmettere al pubblico la personalità e la spiritualità dei personaggi a loro affidati. Ad arricchire la veglia con un travolgente entusiasmo giovanile, sono stati Cesare Pistore e Andrea Pruzzi di Casteggio, che hanno eseguito tre brani, il primo dei quali, Unico, è un inedito scritto da loro, insieme a uno dei Maneskine e un altro dei Gen Rosso. Dopo essere stati affascinati dai racconti dei santi e dalla musica, ha preso la parola Mons. Guido Marini che ha, innanzi- tutto, ringraziato con molto affetto i cantanti, i musicisti, i giovani, don Orezzi, don Baldi e tutti coloro che hanno realizzato in modo esemplare il significativo evento. Si poi si è soffermato sulle figure dei tre santi, mettendo in evidenza il fatto che la loro vita è un vero capolavoro. Rivolgendosi a quanti erano in piazza ha chiesto: «Volete fare della vostra vita un capolavoro?» e ha esortato a gridare con forza la volontà di farlo davvero. In una ricorrenza particolare come quella del 31 ottobre, spesso abitata da «zucche vuo- te», Mons. Marini ha domandato in modo esplicito se i presenti volessero vivere una vita da «zucche vuote» e avere «cuori rotti», parafrasando il titolo di una canzone di Tiziano Ferro. Di fronte al dissenso corale, ha esortato con convinzione a guardare con fiducia ai tre giovani. Loro «hanno preso sul serio Gesù, – ha detto Mons. Marini – e dicono a noi: “vivi seriamente la tua vita con Gesù, fai di Gesù il centro della tua esistenza tu, perché tu possa diventare un capolavoro e non rimanere una zucca vuota con un cuore rotto». Poi si è soffermato in modo particolare su alcuni episodi della vita di san Frassati. Dopo il suo intervento, sulle note di Oceano di silenzio di Franco Battiato cantata da Marta Vecchio, tutti i numerosi presenti hanno fatto il loro ingresso in cattedrale per un momento di adorazione eucaristica. Nella penombra, con grande raccoglimento è stato possibile sostare in silenzio davanti al Signore presente nell’Eucaristia e affidare a Lui i sogni, le speranze e le tribolazioni, certi di avere come intercessori i tre grandi protagonisti della serata. La preghiera del Padre Nostro e la benedizione del vescovo hanno concluso la preghiera. All’uscita il gruppo Scouts ha offerto a tutti una piacevole tazza di the caldo e tanti dolci. L’appuntamento è già fissato al 31 ottobre 2026.

d.c. (Foto: Luigi Bloise)

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