«Prendo il bimbo»?

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Di Carlo Zeme

Tutte le caselle del calendario dell’Avvento sono state appese. Quest’anno dal 1° dicembre ci ha accompagnato una piccola storia o filastrocca che, pezzettino dopo pezzettino, si trasformava in pallina per l’albero. Giorno dopo giorno Margherita è diventata “appenditrice” professionista, sviluppando e affinando tecniche degne dei migliori elfi aiutanti di Babbo Natale. Sin dalla prima sera non ha voluto nessuno aiuto, mettendo a tacere le nostre perplessità e dimostrando anche un senso estetico tutto suo. Ogni sera, con una filastrocca, abbiamo fatto un piccolo passo verso la grande festa e questo ha aiutato anche noi adulti perennemente di corsa a prenderci un momento di respiro. Ogni sera però sempre la stessa storia: «Prendo il bimbo»? Margherita ha visto la mamma e il papà adagiare nell’ultimo cassetto dell’armadio in dispensa il piccolo Gesù in terracotta, “nascosto” temporaneamente in attesa di poterlo mettere nel presepe. Mia figlia ci ha seguito con lo sguardo e non è mai sembrata del tutto convinta di questa teoria che prevede l’attesa di Gesù fino alla Notte Santa. Di punto in bianco è successo in queste settimane di Avvento, Novena e allestimenti che si fermasse e chiedesse: «Prendo il bimbo»? Alcune volte è corsa verso la dispensa e ha cominciato a spulciare gli oggetti nel cassettone delle meraviglie prima di essere fermata da qualche adulto di passaggio. Finalmente la Vigilia di Natale è arrivata, l’ultimo pezzo del calendario dell’Avvento si è trasformato in pallina per l’albero e soprattutto il consueto «Prendo il bimbo»? ha ricevuto una risposta affermativa. La corsa di Margherita lungo il pavimento del corridoio, la consapevolezza di cercare la cosa giusta al momento giusto, ci regalano, proprio il giorno di Natale, l’insegnamento che è necessario continuare a insistere e chiedere per le cose che abbiamo a cuore, fossero anche semplici statuine di terracotta. Il presepe di casa ora è più vivo che mai, solo una strana sensazione di déjà-vu percorre i nostri cuori sentendo Margherita chiedere: «Prendo i Magi»?

carlo.zeme [at] gmail.com

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