“Pontecurone da casa mia” in una foto

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Il paese raccontato dalle immagini degli abitanti

PONTECURONE – Che sia da un balcone, da un terrazzo o da una finestra, l’importante è che la prospettiva “da casa” “catturi uno stato d’animo”: è questa l’idea lanciata da Claudia Nalin, fotografa e segretaria dell’associazione “Il Paese di Don Orione Onlus”, rivolta alla popolazione pontecuronese e condivisa dall’amministra- zione comunale. «In ogni fotografia ci sono le nostre emozioni – spiega Claudia Nalin – e l’invito è di partecipare al progetto intitolato “Pontecurone da casa mia: visuali del paese al tempo del Coronavirus”, raccontando quello che viviamo attraverso istantanee particolari e creative, con la consapevolezza che raccoglieremo delle testimonianze che metteremo in archivio e che ritroveremo in futuro». In base al risultato che sarà raggiunto, l’associazione “Il Paese di Don Orione”, valuterà come veicolare le fotografie: «Potrebbe uscirne una pubblicazione, un album o magari una mostra. – prosegue Marialuisa Ricotti, vicepresidente dell’associazione – La cosa importante da sottolineare è però che non si tratta di un’iniziativa “riempitiva”, ma di un modo per sentirsi ancor più “comunità”, osservando meglio il nostro paese e riscoprendone angoli che a volte si danno per scontati. E quando sarà passato tutto, riguarderemo le fotografie e ci ricorderemo di com’era Pontecurone in questo momento epocale». È preferibile u-sare la macchina fotografica e non il cellulare e bisogna inviare l’immagine con una descrizione o da una riflessione via mail (ilpaesedidonorione@gmail.com).

Alessandra Dellacà

(foto di Claudia Nalin)

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