Piena fiducia nel Natale

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Di Carlo Zeme

L’8 dicembre è stato il giorno dell’allestimento degli addobbi di Natale, o di «Babbo Natale» come dice Margherita, anche se abbiamo provato a spiegarle che oltre al mitico personaggio con la lunga barba bianca ci sono altri interpreti e attori di quel giorno speciale. L’albero è nell’angolo in salotto, ha le luci accese bianche e fisse, le palline rigorosamente a prova di lancio o caduta sul pavimento e trasmette un’atmosfera allegra entrando in casa. Dall’anno scorso, su intuizione di Melina, abbiamo acquistato un presepe giocattolo: capanna, natività e Re Magi tutti fatti in stile pupazzetto con la possibilità di metterli, toglierli e disfarli ogni giorno ma lasciando l’opportunità alla più piccola di casa di capire l’importanza di quella grotta. Qualche giorno dopo l’Immacolata però abbiamo sentito l’esigenza di provare a collocare nella nostra casa anche il “presepe classico” messo in stand-by, quello fatto di muschio, sassolini e le casette in cartone. Abbiamo deciso di metterci alla prova, trovare un luogo adatto nonostante la sana curiosità di Margherita e soprattutto di darle fiducia senza essere prevenuti sull’incolumità delle statuine. Come una squadra di ingegneri e architetti abbiamo trovato il mobile giusto, Melina si è trasformata in un falegname creando staccionate di cartone per delimitare lo spazio, Margherita si è preoccupata di interrogarci sullo stato di tre povere statuine in terracotta che hanno perso braccia e gambe ma si è sentita sollevata quando le abbiamo dimostrato che la colla fa miracoli. La parte più bella è stata quella in cui ogni personaggio del presepe è stato passato ai “raggi X”, per ognuno abbiamo provato a capire quale professione svolgesse: trasportatori di canestrelli, venditrici di mirtilli e bevitori di latte. Abbiamo fatto piano perché due pecorelle stavano riposando e abbiamo osservato la mangiatoia vuota perché il Bambinello arriverà la notte di Natale. I Re Magi si stanno avvicinando, sono due cassetti più in giù. Per ora nessuna statuina è stata messa in pericolo: ci vuole fiducia, appunto, e al massimo… un dito di colla.

carlo.zeme [at] gmail.com

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