Partenza in discesa per la Pernigotti

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Il 2023 sarà un anno di crescita e di innovazione per l’industria dolciaria

NOVI LIGURE – Inizia una nuova era in casa Pernigotti. Dopo la chiusura nel periodo natalizio arrivata per permettere la ristrutturazione del pavimento e la sostituzione della vecchia caldaia, è ufficialmente ripartita nella mattinata di lunedì la produzione in vista del nuovo anno.

Saranno gli ovetti pasquali a tenere impegnati i 48 dipendenti, tra operai e impiegati, ora rimasti nell’organico della storica fabbrica dolciaria novese.

«Questa prima fase durerà circa un mese. – sottolinea Giovanni Dispensa, delegato rsu Flai Cgil – La proprietà è molto presente ed è venuta parecchie volte a Novi nelle ultime settimane. Da giugno in avanti ci sono prospettive importanti in termini di volumi, in previsione della successiva campagna natalizia. Ci sarà poi un nuovo periodo di ristrutturazione dei reparti.

Con l’aumento della produzione prenderanno degli stagionali.

Per Pasqua dovremmo, invece, bastare noi. Siamo fiduciosi per il futuro. Nei quattro anni precedenti c’era stato un assenteismo totale da parte dei turchi».

Sono circa 5 i lavoratori ancora in cassa integrazione in questo periodo, con l’ammortizzatore sociale che rimarrà in vigore fino al 30 giugno e che era stato concesso da Roma lo scorso ottobre in seguito all’acquisizione del marchio da parte di Lynstone, società che fa parte del colosso statunitense Jp Morgan.

«La campagna pasquale ha volumi limitati. – aggiunge Piero Frescucci, delegato rsu Uila Uil – Sarà una produzione relativamente piccola per la quale sarà sufficiente l’organico attuale.

Gli operai stanno lavorando su doppio turno, dalle 6 alle 14 e poi dalle 14 alle 22. Chi invece non è strettamente interessato alla produzione, rimane in stabilimento dalle 8 alle 16. Con la nuova proprietà ci sono un’unità di intenti e una collaborazione che qui non si vedevano da molto tempo». Il quadriennio di vertenza sindacale nel corso della gestione Toksoz sembra ormai un lontano ricordo.

Luca Lovelli

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