…ma per noi c’era un trucco

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Gianni è fedele al Corriere della Sera sin da quando era un infante e chiedeva alla nonna di leggergli i risultati di calcio nella pagina e nel riquadro che, anche a 3-4 anni, aveva imparato a riconoscere. Da allora, giornale e caffelatte sono stati un appuntamento quotidiano per lui. Maria Pia invece è sempre stata meno curiosa di notizie, però poco prima di laurearsi ha trovato un impiego temporaneo all’ufficio pubblicità esteri proprio del Corriere finendo poi per qualche anno alla segreteria di redazione del Giornale, dove ha conosciuto il Gotha del giornalismo italiano (il maledetto toscano Montanelli, che se ne intendeva, la chiamava Lucia Mondella…).

Gianni e Maria Pia hanno lavorato anche in ambito pubblicitario, un esercizio che li ha affrancati dalla loro retorica di letterati, abituandoli alle plastiche astuzie della parola.

Hanno persino studiato tempestivamente Marshall Mc Luhan (1911-1980), il canadese inventore del celebre assioma «il mezzo è il messaggio» (per cui contano non solo i contenuti ma anche e soprattutto il modo, la “forma”, con cui li si trasmette)… Insomma, senza essere degli esperti, un po’ ne masticano di comunicazione e dei suoi meccanismi non sempre lineari.

Così quando hanno assistito alla scena dell’incontro del leader turco Erdogan con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, hanno facilmente convenuto – come molti – che si trattava di uno sgarbo diplomatico: i due maschi al centro su dorate poltroncine, lei fatta sedere su un divano alla destra dei due protagonisti.

Per non parlare delle accuse di sessismo o mancanza di galanteria.

Però, approfondendo, è saltato fuori che formalmente Erdogan e Michel sono pari grado avendo il rango di capi di Stato, mentre Ursula è “soltanto” una sorta di primo ministro.

Soprattutto, è anche saltato fuori che i nostri media hanno tagliato la fotografia dell’incontro in modo da escludere il ministro degli esteri turco, che si trovava dall’altra parte della sala proprio davanti a Ursula, in posizione simmetrica.

Una vera manipolazione di orwelliana memoria!

Beninteso, rimane lo sgarbo ai danni dell’Europa (che magari dovrebbe darsi una mossa ed evitare di farsi prendere in giro, preparandosi meglio per simili circostanze); ma lo sgarbo non giustifica, in risposta, dei trucchetti da quattro soldi.

Del resto, con un po’ di malizia, non ci vuol molto a trovare nella Bibbia una professione di ateismo: «Dio non esiste», si legge nel salmo 14. Un versetto che però va letto per intero: «Lo stolto dice “Dio non esiste”».

Basta togliere l’incipit… Come a dire che le parole volano, se non c’è una verità a ispirarle. Ciò che vale per la comunicazione, e per tutto!

cantiamolavita@katamail.com

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