L’Unirr annuncia la nascita del Centro studi

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Carlo Lupi: «Sarà composto da storici locali e appassionati di vicende militari»

CASTANA – La sezione Stradella-Oltrepò dell’Unirr (Unione nazionale italiana reduci di Russia) ha ufficializzato la costituzione del “Centro studi – Soldati oltrepadani sul fronte russo 1941-1943”, una commissione che si occuperà di raccogliere, catalogare e archiviare (sia digitalmente sia materialmente) tutti i documenti, le informazioni e le notizie riguardanti i soldati oltrepadani schierati sul fronte russo durante il secondo conflitto mondiale. Il Centro studi verrà costituito formalmente nei prossimi mesi, appena l’emergenza sanitaria lo permetterà.

«Sarà composto da una decina di persone, tra le quali alcuni storici locali e appassionati di storia militare. – sottolinea Carlo Lupi, segretario della sezione – Crediamo che sia opportuno mantenere viva la memoria dei no-

stri soldati non solo attraverso lapidi o cerimonie, ma partendo proprio dalle foto, dalle lettere e dai diari che loro stessi hanno scattato o redatto e che, grazie alla cura dei loro parenti, sono giunti fino a noi. Ringraziamo le associazioni d’arma della nostra provincia che stanno collaborando attivamente inviandoci le segnalazioni. Invitiamo a contattarci tutti coloro che sono interessati a collaborare per il completamento di questo progetto».

Responsabile del centro studi, invece, sarà Manuele Riccardi: «Appena prima del lockdown di marzo abbiamo avviato il censimento dei nostri soldati schierati sul fronte russo: grazie a questo progetto siamo entrati in contatto con diverse famiglie che hanno messo a nostra disposizione una rilevante quantità di documentazione tutt’ora in fase di analisi. – spiega Riccardi – Abbiamo ricevuto messaggi non solo dalla nostra zona, ma anche da figli e nipoti che oggi sono residenti in altre regioni e addirittura all’estero. Grazie alla loro collaborazione potremo incrementare presto il nostro archivio digitale. Ad oggi abbiamo potuto analizzare e digitalizzare documenti di una cinquantina di soldati, molti dei quali reduci purtroppo scomparsi da diversi anni».

Oliviero Maggi

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