L’insegnamento non si può separare dall’amore
Dal 30 ottobre al 2 novembre Ornella Valerio di Voghera, presidente regionale per la Lombardia dell’Associazione Maestri Cattolici, al Giubileo del mondo educativo
Dal 30 ottobre al 2 novembre si è svolto a Roma il Giubileo del mondo educativo al quale ha preso parte l’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici) e l’Umec (Unione Mondiale Educatori Cattolici). Per l’Aimc era presente la vo- gherese Ornella Valerio, presidente regionale per la Lombardia dell’associazione. L’AIMC ha vissuto il Giubileo come un’occasione di incontro e di rinascita per tutti coloro che credono che educare significhi servire la vita, costruire ponti, custodire il domani. Le giornate sono state caratterizzate da momenti di preghiera, riflessione, laboratori e testimonianze. Tra gli eventi più significativi, la giornata del 30 ottobre, interamente dedicata agli studenti, durante il quale è avvenuto l’incontro con Papa Leone XIV, nell’Aula Paolo VI alla presenza del ministro Valdetara. È stato un momento molto importante per la partecipazione giovanile che ha dato voce a chi vive quotidianamente la scuola e l’università. Il giorno successivo il Santo Padre ha incontrato in una piazza San Pietro gremita gli educatori e ha sottolineato che educare significa promuovere “dignità, fiducia, giustizia, in un mondo pieno di conflitti”. Il Papa ha dichiarato che è necessario disegnare nuove mappe di speranza, partendo dalla Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis che integra nella sua esitazione apostolica Delixite. Dopo aver ricordato l’appellativo di magistra con cui nel 1961 papa Giovanni XXIII volle indicare la Chiesa in una sua nota enciclica (Mater et Magistra), Il Pontefice ha sottolineato il valore dell’incontro profondo fra persone come dimensione fonda- mentale dell’educazione, mancando la quale “qualsiasi proposta educativa è destinata a fallire”. Ha poi indicato nella conoscenza e della ricerca della verità un processo permanente, animato dalla consapevolezza di “dover cercare ancora, dopo aver trovato”; da qui l’importanza del contributo che insegnanti ed educatori danno alla comunità, un impegno spesso non abbastanza valorizzato. Non è mancato un richiamo al rischio che il diffondersi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale possa “isolare ulteriormente studenti già isolati, dando loro l’illusione di non aver bisogno degli altri o, peggio ancora, la sensazione di non esserne degni”. Leone XIV ha anche sottolineato la necessità della formazione integrale della persona che non può essere ridotta a un algoritmo e della famiglia come primo luogo educativo, incoraggiando ad avere “meno cattedre e più tavoli dove sedersi insieme senza gerarchie inutili”. Sabato 1° novembre nella Basilica di San Pietro il Papa ha celebrato l’Eucaristia per tutto il mondo educativo durante la quale ha proclamato san Henry Newman Dottore della Chiesa. Nei giorni del Giubileo, attorno a San Pietro, è stato creato il Villaggio dell’Educazione. Ornella Valerio ha anche partecipato al convegno “Uniti nella fede. Globali nell’educazione” organizzato dall’Umec, alla presenza di docenti cattolici e insegnanti universitari provenienti da tutto il mondo che hanno riflettuto sulla situazione dei cattolici nel mondo, sulle prospettive e le speranze, affrontandoo vari temi quali i conflitti diffusi in tutto il mondo. «Il Giubileo è stata un’esperienza che mi ha arricchito, spiritualmente, socialmente, emotivamente e culturalmente» – ha detto Valerio, che con i membri dell’Aimc, ha dato il suo contributo alla realizzazione della Giornata di festa per gli 80 anni del- l’associazione, nata il 5 novembre 1945, che ha come motto “Chi si forma, mai si ferma”. Mercoledì scorso l’associazione ha partecipato all’udienza papale in piazza San Pietro e ha organizzato il convegno celebrativo nella sede romana.

