La promessa a samir

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Di Carlo Zeme

È giunto quel periodo dell’anno in cui arrivano le meritate vacanze: relax e mente sgombra da qualsiasi tipo di preoccupazione. Dato che amiamo fare le cose semplici senza complicarci la vita abbiamo deciso di andare in ferie a 817 chilometri da casa. Un viaggio da spezzare in più tappe verso la Puglia, con l’auto stipata fino all’orlo e il seggiolino di Margherita inclinato al punto giusto sperando che il sonno la possa accompagnare per più tempo possibile. Come sempre con Melina studiamo il viaggio e la tabella di marcia metro per metro. Quest’anno per rimanere al passo con il mondo abbiamo addirittura consultato l’intelligenza artificiale per capire quale fosse l’ora migliore per mettersi in viaggio e tutti, umani e non, siamo stati concordi che una partenza postprandiale avrebbe conciliato il sonno di mia figlia, almeno per un paio d’ore. Siamo partiti, abbiamo macinato asfalto verso l’A- driatico e una volta superata Bologna ci siamo fermati a Imola. Ci avviciniamo tutti e tre verso l’ingresso dell’Autogrill, io e Melina decidiamo di andare alternarti all’interno per prendere un caffè mentre Margherita si sarebbe sgranchita le gambe nel gigantesco piazzale, la piccola, però, scoppia in lacrime quando vede allontanarsi la mamma. All’improvviso ci raggiunge una voce gentile: «Don’t cry baby»! Il sorriso e un ciuffo scuro, il ragazzo che ci ha salvato si presenta, si chiama Samir e viene dalla Bosnia Erzegovina, Margherita è rapita dalla maglia ver- de che gesticola parlando una lingua sconosciuta, poi scompare in pochi secondi e ci augura buon proseguimento. Così possiamo finalmente dedicarci a un gioco improvvisato che ci seguirà per tutta la vacanza: salutiamo i mezzi più grandi che passano, quelli che sfrecciando oltre le barriere sembrano striscioni colorati. L’urlo «Bus del nonno» è un tributo al nonno Guido che guida i pullman. Torna la mamma, siamo pronti per ripartire e Margherita ha salutato una decina di viaggiatori con la promessa a Samir che non piangerà più per il resto delle vacanze.

carlo.zeme [at] gmail.com

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