La Cantina Terre in liquidazione
È il momento più nero per l’azienda vitivinicola di Broni. Preoccupazione tra i dipendenti e tra i soci che hanno ancora conferito le uve
BRONI – Doccia fredda sul futuro della cooperativa Terre d’Oltrepò. Lo scorso 26 settembre, infatti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha deciso per la liquidazione amministrativa coatta. Il provvedimento arriva pochi gior- ni dopo la decisione del Tribunale di Pavia che non ha convalidato le misure protettive del patrimonio, previste dalla procedura di composizione della crisi, e all’indomani dell’archiviazione della stessa procedura di composizione negoziale. A supporto della decisione del Ministero, anche la relazione del com- missario governativo Luigi Zingone, in cui si evidenzia “una situazione di grave illiquidità e di crisi finanziaria irreversibile della società cooperativa”. Zingone, già commissario governativo dallo scorso 19 agosto, è stato nominato commissario liquidatore. Il Ministero, inoltre, ha autorizzato il liquidatore all’esercizio provvisorio, “al fine di tutelare l’interesse pubblico, oltreché dei creditori e dei lavoratori, e la conservazione, ove possibile, del valore dell’azienda e dei livelli occu- pazionali”, come recita ancora il provvedimento del ministro Adolfo Urso. «Il percorso avviato è il più adeguato e concreto per continuare a dare un futuro alla filiera vitivinigestire la crisi che ha colpito la cantina cooperativa più grande del- cola dell’Oltrepò. – sottolinea l’assessore regionale Alessandro Beduschi – La scelta di mantenere il commissario governativo come liquidatore rappresenta una garanzia di continuità per la Scapa e di conseguenza per la Spa e un ulteriore passo per riportare in condizioni di solidità la cantina e le sue strutture. La liquidazione con esercizio prov- visorio consente infatti di mantenere operative le attività, salvaguardando lavoratori, conferitori e patrimonio aziendale, evitando al tempo stesso un fallimento disordinato e ben più problematico». La decisione ha destato notevole preoccupazione nel mondo del vino oltrepadano: politica e associazioni sono unanimi nel chiedere l’avvio di una cabina di regia per la Lombardia. Anche il sindacato non nasconde i suoi timori: «Abbiamo chiesto con la massima urgenza – evidenzia Alberto Donfer- ri, segretario generale Uila Lombardia – un incontro con il commissario straordinario e l’assessore regionale Beduschi che ci avevano non solo garantito la tenuta dell’occupazione, ma un rilancio della cantina e quindi della produzione. E questo non un mese fa, ma l’altro ieri. Confido che possa essere una soluzione per implementare il lavoro della Spa e dare vita davvero a quello che ci è sempre stato prospettato come il rilancio della cantina».
Oliviero Maggi

