Indovina chi viene a cena?

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Di Carlo Zeme

Una delle cose più buone del mondo sono le piadine saltate in padella e arrotolate che fa Melina. Mi ricordo la prima volta che le mangiammo insieme, eravamo sul ponte del traghetto che ci avrebbe portato in Corsica, fu la celebrazione di una delle cene al sacco più gustose di sempre. Anche oggi, a distanza di qualche anno, quando si parte per una destinazione a medio o lungo raggio sono immancabili le piadine, la stagnola che le racchiude e la borsa frigo sulle spalle. Questa volta si va al lago d’Iseo: saranno due giorni con altre coppie di amici, un momento di comunità e per Margherita l’occasione di scorrazzare lungo i prati sperando non si metta a pescare carpe o tritoni a mani nude. Margherita dorme quasi tutto il viaggio, apre gli occhioni solo a mezz’ora dall’arrivo. Si sveglia e protesta, vuole scendere. I nostri tentativi di portare pazienza volano via con l’aria che entra ed esce dal finestrino. Il tramonto, l’ora di cena che si avvicina e un parco lungo il lago ci fanno decidere che vale la pena di fare una sosta. Sento il profumo di piadina dallo zaino in spalle, Margherita fa un paio di giri sull’altalena, intorno a noi diverse famiglie sono accampate qua e là. Finalmente arriva il momento di distendere la coperta. Non appena togliamo la carta stagnola ecco da lontano la corsa sfrenata di due piccoli abitanti del lago, prima Agata e poi Leonardo. Margherita con sguardo interrogativo mette in chiaro le cose: «Mia!». E stringe verso di sé la sua piadina. La nostra piccola si lascia andare vedendo che i due corridori sono venuti in pace, i genitori che ci hanno raggiunto chiedono scusa per l’invasione di campo ma l’occhio dei piccoli cade sulle piadine: «Anche noi!» – dice il fratello maggiore. I genitori arrossiscono, noi ridiamo e Margherita non curante continua a masticare. «Non possiamo fermarci, dobbiamo andare a casa a cenare» – la mamma prova ad arginare la domanda dei bambini. Pochi secondi dopo Agata, Leonardo e il resto della famiglia sono ospiti della nostra coperta.

carlo.zeme [at] gmail.com

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