Il galateo sotenibile

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di Patrizia Ferrando

Il galateo attuale, secondo autorevoli pareri, potrebbe essere definito ecologia dei rapporti sociali e delle relazioni. In realtà, fuori di metafora, cresce anche la convinzione di dover declinare il concetto di buone maniere attraverso una seria coscienza ambientale e lo sviluppo di comportamenti sostenibili.

Nell’immediato non occorrono spiegazioni rispetto a una evidenza: un comportamento non rispettoso verso l’ambiente, con ricorrenti segni incivili quali l’abbandono di rifiuti, atti che feriscono piante, sporcano acqua, disturbano animali, mai andrà d’accordo con le buone maniere, che si fondano sul più alto richiamo al rispetto. Al tempo stesso, non c’è abito elegante o espressione infiocchettata per salvare dal bollo di maleducato chi non presta attenzione se deve accendere fuoco o brace o, per citare una forma di unione perniciosa fra volgare esibizionismo e mancanza di coscienza verso l’atmosfera, sgasa con l’auto come si trovasse su improbabili circuiti da gran premio.

Anche nello scegliere gli oggetti per allestire la tavola, i materiali ecologici, ovvero quelli che esulano dalle varie plastiche e dagli eccessi dell’usa e getta, appaiono più eleganti. Analogo criterio resta valido per tovagliati e dintorni. Il menu, naturalmente, pur se congruo e previdente verso gusti e intolleranze dei commensali, rifuggirà eccessi e sprechi di cibo.

A chi fuma, insieme a ogni ormai introiettato riguardo verso chi potrebbe sentirsi infastidito dalla sigaretta, si consiglia l’acquisto di un portacenere portatile, “da borsetta”, per evitare in qualsiasi circostanza di spargere in giro cenere e mozziconi.

La linea del galateo sostenibile e nemico dello spreco arriva a toccare il “terribile” tasto dei regali riciclati, per volgere una grossolana pratica in un antidoto al consumismo.

Il principio di base raccomanda “regali ad personam”, veramente cercati per il destinatario, non oggetti di inutile accumulo.

Se questo non accade, girare un regalo non è più un riciclo volgare. Resta disdicevole il regalo a casaccio, fatto a caso.

Alla vecchia e brutta attitudine (alzi la mano chi non ha mai visto arrivare regali di mero riciclaggio) si contrappone il riciclo intelligente. Si deve restare nei confini della confidenza, perché l’operazione va dichiarata, senza giochini di dissimulazione.

Un esempio banale: se un astemio riceve un vino o un liquore prezioso, penserà a un amico intenditore che sicuramente apprezzerà il pensiero. In conclusione, in un mondo in cui tanto si spreca, diventa lodevole ed ecologico saper donare la cosa giusta alla persona giusta, anche se la sua provenienza è “indiretta”.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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