Basilide: il soldato martire
Di Daniela Catalano
Il santo di questa settimana è san Basilide di Alessandria, protettore della Polizia penitenziaria che lo celebra il 30 giugno. Le notizie su di lui provengono dallo storico Eusebio, vescovo di Cesarea. Nella sua Historia Ecclesiastica narra che durante la persecuzione contro i cristiani da parte dell’imperatore romano Settimio Severo nel II secolo, mentre i catechisti della Scuola di Alessandria d’Egitto si disperdono, il filosofo e teologo cristiano Origine, nel 203, a soli 17 anni, comincia a istruire nella fede cristiana dei pagani. Tra coloro che lo ascoltano c’è Basilide, un semplice soldato dell’esercito romano, che rimane colpito dai suoi insegnamenti. Basilide, che svolge il compito di guardia carceraria, un giorno è incaricato dal giudice Aquila di arrestare una giovane di nome Potamiena con la madre. La donna è una schiava cristiana molto bella, denunciata dal suo padrone per non aver ceduto alle sue lusinghe. Di fronte al tribunale che l’accusa, Potamiena risponde con nobiltà e fierezza e per questo è condannata a morte. L’incarico di accompagnarla al supplizio è affidato proprio al soldato romano Basilide, che ha cominciato a maturare una profonda simpatia per il cristianesimo e per i cristiani. Nel tragitto dal tribunale al luogo del supplizio, Basilide difende la giovane da chi la oltraggia, mostrando compassione. Potamiena, commossa, promette di intercedere per lui, una volta giunta davanti a Dio. Pochi giorni dopo, lo stesso Basilide è chiamato a giurare di fronte agli idoli romani, ma rifiuta di farlo, dichiarandosi improvvisamente cristiano, con stupore dei suoi commilitoni. Portato davanti al giudice, è, a sua volta, incarcerato e condannato a morte. Ai conoscenti Basilide racconta che in carcere Potamiena gli è apparsa in sogno tre giorni dopo il suo martirio, ponendogli una corona sulla testa e dicendogli di aver pregato per lui per la grazia della conversione. Basilide è battezzato in prigione e muore decapitato nel 203 circa. Dal 2 settembre 1948 è patrono del Corpo degli Agenti di Custodia, poi Polizia Penitenziaria. Le spoglie sono custodite nel santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso a Milano.
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