Cesare Saccaggi, il trittico da decifrare
All’asta un’opera dell’artista di Tortona
Cesare Saccaggi: il 2025 è davvero l’anno di un ritrovato interesse per l’artista tortonese, figura di rilievo europeo della pittura simbolista e preraffaellita agli inizi del secolo scorso. Già nel dicembre scorso, l’acquisizione da parte dei Musei Reali di Torino dell’opera-capolavoro A Babilonia, Semiramide del 1905, aveva riportato sotto i riflettori delle cronache d’arte il nome del maestro nato a Tortona nel 1868 e morto nella sua città nel 1934. Premiato all’Esposizione universale di Parigi del 1900, per alcuni anni esponente in Francia dell’arte liberty, Saccaggi è artista che stimola riflessioni critiche. Nella scorsa primavera il Comune di Tortona ha allestito a palazzo Guidobono una mostra con opere provenienti dalle civiche collezioni. Mostra che ha sottolineato il messaggio pittorico di Saccaggi tra verismo e simbolismo internazionale. Una pittura fatta di codici, come fossero rebus concettuali in grado di essere risolti non soltanto con gli occhi. Lo dimostra il trittico che sarà posto in asta domenica 26 ottobre alla Meeting Art di Vercelli (tra altre importanti opere dell’Ottocento). L’opera di Saccaggi misura 130×155 centimetri con una stima di 4/5mila euro. Sul retro l’archiviazione delle eredi Saccaggi del 1942. Ma al di là delle valutazioni economiche, c’è un valore narrativo e pittorico da considerare. Tre tele immerse in una realtà che si fa mito. Sulla destra si svela un’anziana signora con un cane che fedele la osserva. Scenario autunnale, mentre primaverile e estivo è quello degli altri due pannelli, “Le tre età della vita, lo scorrere del tempo, le stagioni che passano”: Saccaggi lo racconta con la sua tavolozza riflessiva e criptica. Un maestro che non finisce di sorprendere.

