1.440 firme per una città più sicura
Sono state raccolte a Stradella e inviate in prefettura dopo i recenti episodi di violenza ad opera di ragazzini
STRADELLA – Sono state inviate nei giorni scorsi alla prefettura di Pavia le 1.440 firme raccolte, nel giro di poche settimane, tra i cittadini di Stradella e dei Comuni vicini per chiedere alle istituzioni di affrontare il problema della sicurezza in città, in particolare dopo l’aggressione subita dal viceparroco don Daniele Lottari a opera di un gruppo di minorenni. Le firme per la petizione sono state raccolte in alcuni negozi e attività commerciali di Stradella. «Vogliamo precisare che non si tratta assolutamente di un’iniziativa politica, Destra o Sinistra non c’entrano nulla. – chiariscono i promotori della petizione – Abbiamo deciso di raccogliere queste firme a fronte di una situazione preoccupante che è emersa in città». Gli organizzatori dell’iniziativa, inoltre, ribadiscono che il loro intento non è quello di creare allarmismo tra la popolazione. «Non abbiamo assolutamente allarmato nessuno. – aggiungono gli organizzatori – Stiamo cercando di tutelare noi stessi e i nostri figli, che adesso hanno paura a uscire di casa. Non si può parlare di casi isolati, a fronte degli episodi che sono accaduti, con tanto di denunce ai carabinieri e di verbali dei medici del Pronto soccorso. È un bene che ci sia stato un inasprimento dei controlli e della presenza delle forze dell’ordine, anche se ciò è avvenuto a fatti ormai accaduti». Durante l’ultimo consiglio comunale, il sindaco Gianpiero Bellinzona ha ripercorso le tappe della vicenda: «Si tratta di azioni di singoli non riconducibili a una baby gang. – ha ribadito – Non siamo qui per giustificare comportamenti sbagliati, ma è nostro dovere comprendere le ragioni del disagio». Il sindaco ha ricordato come si stia muovendo il Comune: potenziamento dei servizi sociali, attivazione di percorsi di educazione alla legalità, cittadinanza attiva e gestione delle emozioni nelle scuole, percorsi di giustizia riparativa, creazione di spazi sicuri per i giovani, come quello assegnato al gruppo My Cup. «Basta con la strumentalizzazione politica del disagio minorile. – ha aggiunto – Parliamo di allarmi non verificati, ingigantiti e spesso infondati che stanno solo danneggiando la città». L’opposizione ha invitato a non sottovalutare il problema, rimarcando la necessità di una collaborazione più stretta tra l’Amministrazione comunale e le forze dell’ordine e l’avvio di progetti educativi e di coinvolgimento dei giovani per prevenire comportamenti scorretti e di disagio.
Oliviero Maggi