Archeologia e fede. La tomba di Pietro

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A cura di LIBRERIA SAN MARZIANO TORTONA

Nella mia giovinezza mi sono appassionato di archeologia; intendiamoci: non ho mai coltivato il sogno di diventare archeologo, ma sentivo una passione epidermica che mi spingeva a leggere saggi divulgativi, approfondimenti di siti di mio interesse, addirittura narrativa a tema. Con l’imprudenza e lo zelo dell’autodidatta, mi sono imbattuto in un titolo che mi incuriosì alquanto: La tomba di San Pietro. Una straordinaria vicenda, Rusconi, 1989 (purtroppo attualmente non più in commercio). Autore una certa Margherita Guarducci, epigrafista e archeologa. La lettura mi appassionò molto e il contenuto mi rimase sempre vivido. Dopo pochi anni appresi dalle cronache la morte dell’anziana studiosa (Firenze, 1902-Roma, 1999), fervente cattolica, che mise a servizio di due Papi, Pio XII e soprattutto Paolo VI, la sua competenza e il suo rigore scientifico. La lettura del libro di Guarducci, unitamente al mio sensus fidei, mi hanno sempre condotto dinnanzi alla tomba di san Pietro a rinnovare la professione di fede, senza alcun tentennamento. Qualche mese fa, il progetto della Libreria San Marziano ha ridato impulso alla mia ricerca libraria. Tra i titoli editi recentemente ne ho scorto uno che mi ha fatto sobbalzare: La tomba di Pietro. Per un attimo ho pensato alla riedizione del vecchio testo, ma il sottotitolo specifica che è “La storia dimenticata di Margherita Guarducci” (Minerva Edizioni, 2025). L’autrice, Tiziana Lupi, dichiara di voler celebrare la figura di questa donna, artefice di molti successi nel suo campo e soprattutto dell’identificazione dei resti ossei (reliquie, in termini cristiani) dell’apostolo Pietro, colonna e fondamento della Chiesa di Roma. Lo scritto di Lupi mette insieme fatti realmente accaduti a storie, leggende e ipotesi non del tutto confermate; è un’opera di finzione, ma che ha il nobile intento di portare all’attenzione del pubblico l’impegno eroico e la passione di questa studiosa, la più grande epigrafista del sec. XX. La narrazione avvincente scorre piacevolmente e cerca di portare a galla gli stati d’animo di Margherita, man mano che le vicende della sua vita si intrecciano con quelle degli scavi nell’ipogeo dell’Altare della Confessione, iniziati nel 1940 per volontà di Papa Pacelli. Chiaramente è un testo non scientifico, bensì celebrativo di una figura femminile che, rimasta pres- soché sconosciuta, andrebbe riscoperta e valorizzata, al pari di tante altre… Nella speranza che, sull’onda di questa pubblicazione, qualche casa editrice voglia rieditare il testo, ora introvabile, di Guarducci. Buona lettura!

Don Francesco Larocca

I libri citati sono disponibili sullo scaffale “Il Popolo Libri” della Libreria San Marziano di Tortona in piazza delle Erbe

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