Cantina di Canneto: debiti cancellabili

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Il presidente: «Saranno onorati, per quanto possibile, tutti i creditori»

CANNETO PAVESE – Via libera del Tribunale di Pavia alla procedura di cancellazione dei debiti contratti dalla cantina sociale di Canneto Pavese, attraverso la messa in vendita dei beni aziendali. È giunto al termine con esito positivo, nei giorni scorsi il percorso che aveva avviato il Consiglio di amministrazione della cooperativa oltrepadana dopo il naufragio delle trattative con altre realtà per cercare di far ripartire l’attività della cantina di frazione Camponoce: il Tribunale di Pavia, con decreto notificato il 30 maggio, ha ammesso la procedura di composizione della crisi definita “da sovraindebitamento” nel rispetto di quanto previsto dalla legge n°3/2012 con nomina di Gino Socci in qualità di liquidatore. Tale passaggio, oltre a dare corso alla procedura di liquidazione di tutti i beni aziendali sotto il controllo dello stesso Tribunale di Pavia, ha permesso di riportare nella disponibilità della Cantina di Canneto l’integralità delle somme e dei beni oggetto di precedenti pignoramenti che, ad operazioni ultimate, faranno parte dell’attivo da distribuire ai creditori in osservanza delle rispettive posizioni. «Purtroppo non potranno essere onorati tutti i debiti maturati negli anni ma gli attuali vertici societari sono coscienti e consapevoli di aver posto in essere tutto ciò che potevano per salvaguardare al meglio e per quanto possibile i creditori evitando la procedura di liquidazione coatta amministrativa che alcuni avevano, con troppa e ingiustificata enfasi, ipotizzato e pianificato. – commenta il presidente della Cantina, Giuseppe Papavero – Tale condizione avrebbe determinato entrate assai inferiori rispetto alla procedura di sovraindebitamento a esclusivo pregiudizio dei creditori con ulteriori conseguenze negative. In questi mesi abbiamo lavorato in silenzio perché così doveva essere ma non abbiamo mai smesso di crederci anche nei momenti in cui tutti gli scenari sembravano avversi e, a tal proposito, ringrazio coloro che hanno operato affinché i traguardi prefissati potessero essere raggiunti». Il presidente ribadisce che il Cda sarà «a disposizione del liquidatore e del Tribunale per quanto di competenza»: «Ci auguriamo che i nostri sforzi e la nostra volontà di far emergere la realtà dei fatti possa permettere a tutti i creditori e ai soci di veder riconosciuto, seppur magari in parte, il loro lavoro nonostante gli eventi accaduti negli anni che ci hanno preceduto e che hanno portato a un’irreversibile e irrisolvibile crisi della nostra Cantina» – conclude Papavero.

Oliviero Maggi

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