18 aziende rientrano nel Consorzio di Tutela dell’Oltrepò

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Il mondo del vino fa squadra dopo l’affaire di Canneto

TORRAZZA COSTE – Iniziano a ricomporsi le fratture all’interno del mondo del vino oltrepadano dopo lo scandalo giudiziario che ha colpito il settore all’inizio dell’anno. Sono 18, infatti, le aziende  agricole che hanno deciso di rientrare nel Consorzio di tutela vini Oltrepò Pavese, raccogliendo l’appello lanciato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, a fine gennaio a Riccagioia, quando ha chiesto ai produttori di sostenere l’ente consortile per farne uno strumento forte e autorevole di rilancio del comparto vitivinicolo. Un gesto ancora più forte se si considera che 11 delle 18 aziende sono associate al Distretto del vino di qualità e altre 7 sono aziende singole: Manu-elina, Bruno Verdi, Vitivinicola Verdi, F.lli Verdi, Cà Montebello, Calatroni, Cantine Monterosso, Fattoria F.lli Massara, Finigeto, Frecciarossa, Il Molino di Rovescala, La Travaglina, Piccolo Bacco dei Quaroni, Quaquarini Francesco, Scabini Davide, Tenuta Bellcolle, Travaglino, Conte Vistarino.

«Il rientro delle aziende di filiera del Distretto in Consorzio è motivato dalla necessità, oggi più che mai impellente, di unità territoriale e di importanti riforme volte al rilancio della denominazione. – spiega Stefano Dacarro del Distretto – Riteniamo che siano state accolte le istanze a lungo perseguite per garantire più rappresentatività alle piccole aziende e ci siano le condizioni per contribuire alla costruzione di un progetto territoriale con l’attenta supervisione di Regione Lombardia. Auspichiamo che il nuovo percorso possa coinvolgere tutti i soggetti del comparto vino che operano in Oltrepò, certi che la nostra terra meriti un futuro migliore».

Luigi Gatti, presidente del Con-sorzio, ha espresso naturalmente soddisfazione ribadendo che «questa notizia non può che essere accolta con particolare entusiasmo in un periodo così difficile per il mondo del vino in generale e per il nostro in particolare, proprio nel momento del rilancio e della pro-mozione internazionale. È un segno di serietà da parte di tante aziende che hanno compreso il senso di un lavoro collegiale che abbiamo intrapreso e vogliamo portare avanti con determina-zione». «Se il mondo del vino parla con una voce sola è più forte e può essere più autorevole nel rapporto istituzionale con le altre realtà ed anche al proprio interno per le decisioni non indolori che dovranno essere prese per il ri-lancio del comparto» – sottolinea infine l’assessore Rolfi.

Oliviero Maggi

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