Stradella: Oratorio, Comune, Polizia, Scuole di nuovo in campo contro il disagio dei giovani

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«Serve una mappa dei luoghi nascosti»

STRADELLA – Le rampe cittadine, la zona delle Poste, il parco alle spalle del “Faravelli”, la stazione ferroviaria: sono questi solo alcuni dei luoghi “nascosti” dove si ritrovano gruppi di giovani stradellini. Perché si appartano lì, lontano dai loro coetanei?

Ora la proposta è quella di mappare tutti quei luoghi per capire se e come poter mettere in campo interventi mirati per loro. L’idea è emersa nel corso del secondo incontro del tavolo sul disagio giovanile, organizzato dall’oratorio “San Giovanni Bosco” insieme a Comune, polizia locale, scuole e associazioni di volontariato.

L’obiettivo della mappatura è di provare ad avere una visione di insieme del problema e organizzare azioni o iniziative direttamente dove questi giovani si incontrano. Parallelamente, la polizia locale di Stradella, in collaborazione con le guardie nazionali ambientaliste, terrà delle lezioni speciali nelle scuole su educazione stradale e alla legalità, incentrate soprattutto sui rischi delle dipendenze da sostanze e sulle conseguenze giuridiche del loro utilizzo.

Il comandante della polizia locale, Gianpiero Bellinzona, ha auspicato, inoltre «che le famiglie tornino a riappropriarsi della città» e che possano essere organizzate attività rivolte non solo ai bambini e ragazzi ma anche ai loro genitori».

Sul tema del ruolo degli adulti è tornato il viceparroco don Cristiano Orezzi: «Noi parliamo di disagio legato solo a giovani, dimenticandoci però che il mondo adulto a loro non sta passando nessun valore positivo». Anche gli educatori dell’oratorio “San Giovanni Bosco” stanno pensando ad alcune iniziative per far riflettere gli studenti delle scuole da una parte sull’importanza della creatività, dall’altra sulla necessità di pensare e agire nei confronti non solo di loro stessi ma anche del prossimo. «Ognuno di noi può avere il suo parere, ma poi non dobbiamo dimenticarci che operiamo all’interno di una comunità» – hanno ricordato gli educatori. Tutte queste proposte saranno portate all’attenzione della neonata consulta comunale dei giovani, che si insedierà nei prossimi giorni e che avrà poi il compito di coordinare le azioni che verranno stabilite. Da parte del Comune è piena la disponibilità a collaborare: «Unendo le forze migliori che abbiamo sul territorio si può cambiare il tessuto sociale della città per renderlo migliore. – è il parere del vicesindaco e assessore al Welfare, Dino Di Michele – La comunità deve essere educante nel suo complesso, partendo dalle famiglie per poi coinvolgere ogni settore della società».

Oliviero Maggi

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