«Un tempo per fare spazio a Dio nella vita»
Ritiro di Avvento della Curia vescovile. La Messa con il vescovo e la riflessione di padre Filippo Betzu
TORTONA – Una mattinata per «fare spazio a Dio»: così si è svolto martedì 9 dicembre, presso il Seminario Vescovile di Tortona, il ritiro di Avvento della curia. Alle ore 9, nella cappella del Seminario, Mons. Guido Marini ha presieduto la santa Messa, offrendo nell’omelia l’immagine dell’Avvento come un «ritorno a casa dall’esilio interiore provocato dal peccato». Non è l’uomo da solo a ritrovare la strada, ha ricordato, ma «è il Pastore che lo prende per mano». In questa dinamica di ritorno, la Parola di Dio, l’Eucaristia, la Confessione e l’attenzione ai poveri diventano le «ancore di salvezza» attraverso cui lasciarsi guidare e rialzare. A seguire, Padre Filippo Betzu, cappuccino del convento tortonese, ha guidato una meditazione che ha spostato l’accento dal cosa fare al come essere, indicando l’atteggiamento interiore necessario per vivere autenticamente l’Avvento. Non si tratta di attendere un Dio lontano, ma di preparare un «vuoto accogliente» per riconoscere la Presenza già in mezzo a noi. La metafora dell’abbraccio ha sintetizzato la prospettiva spirituale proposta: un abbraccio «crea un vuoto da riempire con l’altra persona», come le mani vuote e colme di attesa della Madonna, che diventano immagine del cuore credente. Questo «vuoto dell’attesa» è lo spazio libero in cui può entrare l’Altro, e che può essere minacciato da due barriere interiori: la «xenofobia spirituale, cioè la paura di ciò che Gesù potrebbe chiedere, e la sclerocardia, la durezza del cuore che costruisce muri di chiusura», rendendo attuali le parole evangeliche “perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” e “per loro non c’era posto”. Per orientare lo sguardo lungo questo cammino interiore, Padre Filippo ha presentato anche tre «catechisti dell’Avvento»: Isaia, che invita a guardare al Signore già presente nei segni e a credere nella promessa; Giovanni Battista, che esorta a guardarci attorno e a prepararci con un cambiamento concreto di vita perché lo Sposo è già qui; Maria, che insegna a guardare dentro, nel cuore, luogo dell’incontro, sostando in umiltà e silenzio. La meditazione ha introdotto un tempo di adorazione eucaristica e di silenzio; Padre Filippo è rimasto a disposizione dei presenti per il sacramento della Confessione, offrendo a ciascuno la possibilità di vivere un vero passo di ritorno verso la propria casa interiore. Il ritiro si è concluso alle ore 12.30 e, per chi ha potuto trattenersi, è seguito un momento di fraternità con il pranzo comunitario nel refettorio del Seminario. Una mattinata semplice ma luminosa, che ha ricordato alla Curia che il cuore dell’Avvento non è solo cercare Dio, ma lasciarsi trovare da Lui.
Suor Roberta Cucca

