Proposta a Trenord la richiesta di bus sostitutivi

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Si chiude un anno difficile per i pendolari novesi

NOVI LIGURE – Si chiude un anno difficile per i pendolari novesi, che anche quest’anno hanno dovuto fare i conti con disagi dovuti alla carenza di treni e alla periodica chiusura di tratte ferroviarie. Lo scorso 5 dicembre si sono riuniti per l’assemblea di fine anno per discutere, in primis, del nuovo orario invernale che, per quanto riguarda il collegamento ferroviario Novi Ligure-Milano, prevede un aumento significativo del servizio, frutto dell’accordo di Tortona tra Regioni e gestori della rete. L’orario, entrato in vigore dal 14 dicembre scorso, garantisce un servizio cadenzato ogni due ore per l’intera giornata, che sarà incrementato da alcuni autobus di rinforzo, garantendo così una maggiore frequenza nelle fasce orarie più delicate. Nel corso dell’assemblea, a cui hanno partecipato anche due consiglieri comunali, uno di maggioranza e uno dell’opposizione, sono stati individuati i bus sostitutivi tra Novi e Tortona. «Al mattino presto, per esempio, sarebbe possibile contare su un pullman intorno alle 6.15 per Tortona, dove si aggancerà al treno che proviene da Asti, mentre alla sera sono allo studio collegamenti analoghi per consentire il rientro a Novi per agganciare un treno in arrivo alle 6.30 a Tortona e un treno in arrivo alle 7.15 che poi è quello che va ad Asti. – spiega Andrea Pernigotti, presidente dell’Apn – La nostra proposta è ora al vaglio di Trenord, ora stiamo aspettando la loro risposta ma siamo abbastanza fiduciosi». Un servizio atteso da tempo per chi viaggia da Novi verso il capoluogo lombardo, ma che ha comunque creato del malcontento tra alcuni dei pendolari che ormai da anni usufruiscono del servizio, poiché l’ottimizzazione delle tratte ha comportato la soppressione di alcuni treni storici, molto utilizzati soprattutto nelle fasce di punta. In particolare, il treno delle 6.20 del mattino e quello serale delle 18.10 da Milano Centrale non sono più attivi sulla linea novese, essendo stati deviati verso Asti. Per questo motivo, l’assemblea dei pendolari ha deliberato l’avvio di un’azione politica verso la Regione Piemonte, con il coinvolgimento del Comune di Novi Ligure, che prevede una petizione per il ripristino dei treni storici, pur con la consapevolezza che l’accordo ha validità quinquennale. «Alla fine delle feste ci riuniremo subito per capire come fare questa cosa nei confronti della Regione Piemonte che in un certo senso è colpevole di non aver consultato il territorio. – aggiunge Pernigotti – Inoltre, quest’anno dovremo fare nuovamente i conti con la chiusura periodica del ponte sul Po e l’interruzione del servizio per 15 giorni tra Arquata e Alessandria nella seconda metà del 2026, per motivi legati alle barriere antirumore in stazione a Novi Ligure e al cavalcaferrovia di Frugarolo. Ma per il momento non ci hanno dato ancora una data certa. Quando sarà il momento, ci muoveremo e chiederemo un tavolo tecnico in Regione a Torino. La stazione di Novi sarà chiusa, forse rimarranno aperti solo biglietteria, bar, sala d’aspetto e ci sarà il polo dei pullman sostitutivi fuori dalla stazione».

Federica Riccardi

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