Pregare per il lavoro e lo sviluppo

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La Messa del vescovo allo stabilimento ex Ilva

NOVI LIGURE – Allo stabilimento novese dell’ex Ilva alle prese con una crisi industriale sempre più preoccupante e con un passaggio di proprietà che non si sblocca, venerdì scorso è giunto il vescovo, Monsignor Guido Marini, che ha celebrato la Santa Messa del Precetto Pasquale nella foresteria della fabbrica. Hanno concelebrato con lui don Costantino Marostegan, direttore dell’Ufficio della Pastorale del lavoro della Diocesi di Tortona, e don Massimo Bianchi, vicario foraneo del Vicariato di Novi Ligure. Tra le persone che hanno partecipato vi era il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, affiancato dal comandante della Polizia Municipale, Armando Caruso. Presente anche il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, capitano Maurizio Mistretta e il maresciallo della locale Compagnia della Guardia di Finanza. Per l’azienda Giuseppe Frustachio, direttore dell’area Nord di Acciaierie d’Italia, Massimiliano Pagliaro, direttore dello stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano e Gennaro Papallo, direttore dello stabilimento di Novi Ligure di Acciaierie d’Italia con altri dirigenti, funzionari, e lavoratori, tra i quali due componenti della rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento, Moreno Vacchina e Marco Ginanneschi. Nell’omelia il vescovo si è soffermato sull’importanza del tempo pasquale che permette di «capire in tutta la sua bellezza la Pasqua del Signore» e per aiutare a comprendere questo ha raccontato un fatto storico della vita di sant’Agostino di Canterbury, quando iniziò l’evangelizzazione dei popoli Angli. «La Pasqua per i cristiani – ha detto – è proprio la notizia gioiosa che Dio si è fatto uomo, è morto ed è risorto e questo ci aiuta a comprendere il vero senso della vita». Grazie a Gesù, infatti, «siamo salvati dal dramma della morte e del peccato». Mons. Marini, ricordando le parole di Leone XIV che ha sottolineato come spesso, oggi, credenti e non riducono Gesù a un super uomo, a un ideale, ha ribadito con forza che non è così, perché «Lui è il Vivente, il Salvatore e nella misura in cui si entra in relazione con Lui, la salvezza diventa nostra e noi siamo salvati». «La salvezza – ha aggiunto – può essere declinata così: in Cristo la morte è sconfitta, il peccato è perdonato e la vita acquista un senso pieno e definitivo». Il vescovo ha ribadito che il tempo di preghiera vissuto insieme è tempo di salvezza, un tempo nel quale non si è semplicemente radunati, ma nel quale è possibile incontrare il Signore Gesù, il Salvatore. Nel salutare i presenti Mons. Marini ha fatto riferimento al richiamo alla pace di Papa Leone XIV, nella Messa di inizio del ministero petrino del 18 maggio. Il vescovo ha affermato: «La pace è lavoro e sviluppo che sono messaggeri di sicurezza, fiducia e serenità per i lavoratori e per le loro famiglie» e ha invitato i presenti a pregare per la pace, lo sviluppo e il lavoro, prima di impartire la solenne benedizione. Monsi- gnor Marini, come consuetudine, al termine, ha salutato personalmente tutti coloro che hanno partecipato.

Luciano Asborno

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