Le logistiche stanno licenziando

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A Stradella centinaia di posti di lavoro a rischio, contratti non rinnovati e cassa integrazione. Shein e H&M portano la produzione in Polonia

STRADELLA – Acque agitate nel polo logistico di Stradella, con centinaia di posti di lavoro a rischio. Nei giorni scorsi la multinazionale Fiege ha annunciato che il cliente Shein, marchio cinese dell’abbigliamento low cost, lascerà il magazzino in cui si era insediato a inizio 2023, al termine del contratto triennale, trasferendo tutta la produzione in Polonia e mettendo a rischio 500 posti di lavoro. Lunedì scorso, invece, al tavolo convocato in Prefettura a Pavia, Gxo ha comunicato che il suo cliente H&M delocalizzerà in Polonia il 50% dei volumi di lavoro della logistica stradellina: ciò significa che non saranno rinnovati 150 contratti a termine, in scadenza tra giugno, luglio e agosto, e, dei 70/80 esuberi ipotizzati tra i contratti a tempo indeterminato (in tutto 300), l’azienda ha proposto il ricollocamento, su base volontaria, per 35 in alcune logistiche tra Lombardia ed Emilia-Romagna, alle stesse condizioni contrattuali, di livelli e scatti di anzianità, e l’attivazione della cassa integrazione per gli altri. La settimana scorsa i lavoratori di Shein hanno scioperato davanti ai cancelli, supportati dai sindacati pavesi Cgil, Cisl, Uil e Usb. «La speranza è che arrivi un nuovo cliente anche se il rischio è che comunque organizzi il lavoro con meno personale. – sottolinea Sergio Antonini, segretario generale Filt Cgil Pavia – Nel frattempo, al prossimo tavolo in Prefettura l’8 luglio, chiederemo nuove condizioni a Fiege perché quelle proposte finora, ovvero il ricollocamento in zona solo di una sessantina di lavoratori e un altro centinaio tra Novara e Bologna, con un incentivo di appena 6 mila euro, restano per noi irricevibili». I sindacati sono in pressing perché sia presente in Prefettura anche il cliente Shein. Lunedì, invece, si è parlato della situazione di H&M: «L’azienda Gxo ci ha confermato che il 50% dei volumi di lavoro, a partire da settembre, sarà trasferito in Polonia. – aggiunge Antonini – Anche loro stanno provando a farsi dare altri volumi da H&M di altre zone d’Europa, ma non ci sono certezze, anzi l’unica certezza è che questi volumi non torneranno più in Italia. Purtroppo per i somministrati non c’è nulla da fare, mentre, per quanto riguarda gli altri lavoratori a tempo indeterminato, abbiamo escluso i licenziamenti collettivi e l’azienda si è resa disponibile ad attivare la cassa integrazione a rotazione. A settembre ci ritroveremo per discutere della cassa e capire quanti lavoratori saranno disponibili a essere ricollocati nelle altre logistiche».

Oliviero Maggi

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