L’abito di Margherita Figini per i 40 anni dell’Anlaids

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La studentessa tortonese ha vinto il concorso nazionale con la creazione artistica “Se non ora, quando?”

TORTONA – Per festeggiare i quarant’anni di fondazione, l’Anlaids, l’Associazione Nazionale per la Lotta all’Aids, ha organizzato il concorso intitolato “L’Abito-Prevenzione: il costume come strumento di consapevolezza”, rivolto a studenti delle Accademie di Belle Arti e delle Scuole di Moda italiane e a creativi di tutta Italia. Ad aggiudicarsi il primo posto è stata Margherita Figini, 23enne tortonese che studia Costume per lo Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua creazione, intitolata “Se non ora, quando?” è stata scelta tra altre 125 giunte da tutta la penisola e ha superato il giudizio della giuria presieduta da Luca Butini, presidente di Anlaids. Insieme a Margherita hanno raggiunto il podio, rispettivamente al secondo e terzo posto, Ludovica Bertolino, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma e Renato Sartoretto, creativo indipen- dente e tutti e avranno l’opportunità di realizzare ciascuno il proprio abito, trasformando la loro creatività in uno strumento di sensibilizzazione sociale. I tre bozzetti vincitori, insieme agli altri 33 progetti finalisti selezionati dalla giuria, sono esposti nella mostra itinerante Habitus. L’abito come strumento di prevenzione, alle- stita a Treviso presso il Museo Nazionale fino all’11 gennaio e curata dal professore Sebastiano Bazzichetto. L’esposizione tocche- rà poi alcune città italiane tra cui Roma, Napoli e Milano. La vincitrice tortonese ha ideato un abito da lavoro, espressione della quotidianità delle persone sieropositive, arricchito da un importante strascico e un grande cappello. Lo strascico rappresenta le cartelle cliniche delle persone che vivono con Hiv passate e presenti. Ogni colore è una storia, ogni strato un vissuto e ognuno può interagire con l’opera scrivendo il proprio nome su una delle cartelle. È anche un omaggio all’Aids Memorial Quilt, una coperta in memoria delle persone morte a causa dell’Aids. Mentre il bacio è il simbolo della gioia di essere accettati e rispettati anche quando l’amore faceva paura. La forma del cappello pone l’accento sull’importanza di “mettersi in testa” la prevenzione che è richiamata anche dai fiocchi rossi sparsi per il vestito, simboli della lotta contro l’Hiv. Il titolo della creazione scelto da Margherita, come lei stessa spiega, pone l’accento sul passato dei malati di Aids ma getta lo sguardo anche sul futuro, in particolare sull’enorme passo avanti fatto dalla scienza nel riconoscere il principio dell’U=U ovvero “Undetectable equals Untransmittable” che tradotto significa “Non Rilevabile uguale a non Trasmissibile”. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato come le persone con HIV, grazie alla terapia antiretrovirale, raggiungono e mantengono livelli non rilevabili del virus nel sangue, non possono trasmettere la malattia ad altri. Le opere dei 3 vincitori sono state ufficialmente presentate in un e- vento istituzionale presso il Senato della Repubblica lo scorso 28 novembre per i 40 anni di Anlaids.

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