La nuova scommessa (vinta) dell’oratorio “condiviso”
Due oratori, cinque parrocchie: Volpedo, Casalnoceto, Monleale, Cusinasco e Pozzol Groppo. Ecco la sfida che coinvolge più realtà, espressione educativa di una comunità ecclesiale, laboratorio di interazione tra fede e vita. Ce la raccontano la coordinatrice Tiziana Bidone e alcuni ragazzi coinvolti nel progetto: Daniel, Samuele, Eva, Giulia e Vittoria
DI MARCO REZZANI
Un oratorio, anzi due, per cinque parrocchie. Nel viaggio tra le strutture diocesane, questa settimana siamo andati a conoscere una realtà particolare che riguarda le parrocchie di Volpedo, Casalnoceto, Monleale, Cusinasco e Pozzol Groppo, affidate alla cura pastorale del parroco don Fulvio Sironi. Qui abbiamo incontrato Tiziana Bidone, coordinatrice d’oratorio e membro della Commissione diocesana per la Pastorale Giovanile. «Il nostro oratorio – spiega – è una realtà molto particolare, anzitutto per la struttura. Siamo infatti suddivisi fisicamente su due oratori: che si trovano uno a Volpedo e l’altro a Casalnoceto. Quando nel 2019 si è avviato a livello diocesano il progetto dei coordinatori di oratorio, la nostra realtà era di fatto ferma da circa una quindicina di anni ed entrambe le strutture erano viste unicamente come sede delle aule del catechismo. L’oratorio, invece, deve essere espressione educativa di una comunità ecclesiale, un laboratorio di interazione tra fede e vita, dove si può incontrare in modo vivo il Signore Gesù e dove si riceve il Vangelo come Parola significativa capace di cambiamento. Con questa nuova visione, abbiamo provato a portare qualcosa in più. Non è stato semplice. La sfida è stata dunque quella di far partire una dimensione nuova, o quantomeno “rinnovata”. Abbiamo iniziato proponendo un pomeriggio alla settimana di apertura dell’oratorio per giochi e attività e una prima settimana di estate ragazzi. Lo stop legato alla pandemia ci ha portato subito a una battuta di arresto ma la ripartenza, seppur difficile, accompagnata da costanza e convinzione, ha fatto rifiorire la nostra presenza». «A oggi – continua Tiziana – il nostro oratorio riesce a realizzare un Grest estivo di tre settimane nel mese di giugno e di altre due tra fine agosto e inizio settembre, in attesa della ripresa scolastica. Proponiamo inoltre aperture settimanali per catechesi, incontri con gruppi di animatori, momenti di attività con laboratori e giochi per bambini e ragazzi e un campo in montagna nel mese di luglio. Dallo scorso anno, l’oratorio è tornato a essere circolo con la denominazione di oratorio “Beato Giovannino Costa”, entrando a far parte dei circoli Anspi». Senza dimenticare la partecipazione alle varie iniziative per i giovani proposte a livello diocesano dalla Pastorale Giovanile». Si va quindi dalla catechesi con la collaborazione con i catechisti della comunità il venerdì pomeriggio a Casalnoceto e il sabato a Volpedo, alle aperture pomeridiane solitamente caratterizzate da attività strutturate e da giochi che riprendono il tema del Vangelo domenicale e si concludono con una merenda condivisa. Senza tralasciare il cammino del postCresima e degli animatori per i ragazzi e le ragazze tra i 13 e i 18 anni che quest’anno è stato pensato a livello vicariale con due incontri: uno che si svolgerà proprio oggi, giovedì 4 dicembre, in oratorio a Volpedo e uno il 26 febbraio a Viguzzolo. Si terranno alla sera con la cena condivisa e, a seguire, un momento di approfondimento per conoscere meglio le figure di Chiara Luce Badano e di Carlo Acutis. Oltre a questa proposta, i ragazzi si incontrano una sera al mese con il parroco don Fulvio Sironi e con il coordinatore per pregare insieme, condividere una pizza e trascorrere la serata in ascolto reciproco. In alcune domeniche dell’anno, al pomeriggio, vengono organizzati laboratori creativi, anch’essi a sedi alternate a Volpedo e Casalnoceto, come quelli svolti a novembre che hanno permesso all’oratorio di avere uno stand al Centro commerciale Oasi di Tortona, un’opportunità per far conoscere più da vicino le attività oratoriane. In estate non mancano poi il Grest pensato su cinque settimane e il campo in montagna, una “dieci giorni” a luglio, occasione di condivisione, preghiera e amicizia per bambini e ragazzi. Fin qui quello che da queste parti si mette quotidianamente in campo per i ragazzi e i giovani. Ma proprio loro che idea hanno dell’oratorio? Glielo abbiamo chiesto. «Per me – rompe il giaccio Daniel – l’oratorio è uno svago, un posto dove ci si diverte e si imparano cose nuove. Soprattutto dal punto di vista di animatore è importante andarci perché mi offre la possibilità di creare rapporti con nuove persone e, dato che io faccio il liceo con l’indirizzo delle Scienze Umane, mi aiuta a capire effettivamente i comportamenti e le dinamiche tra bambini e ragazzi che sto studiando a scuola. Di conseguenza, mi piace applicarmi per riuscire ad aiutare qualche bambino che non riesce a integrarsi bene nel gruppo. Oltretutto per me è un’emozione unica quando un bambino viene da te e dal nulla ti abbraccia. È per questo che ogni mattina d’estate mi sveglio per andare in oratorio e, in parte, tornare bambino quando mi metto a giocare con loro». «In oratorio – gli fa eco Samuele – mi sento a mio agio e non mi sento solo perché al mio fianco ho persone con cui posso condividere passioni o intraprendere discorsi di ogni tipo. È bello andare in oratorio per conoscere persone nuove e imparare molto su ogni tipo di argomento». «Per me – l’opinione di Eva – l’oratorio è un luogo di ritrovo dove posso incontrare e conoscere persone nuove, con abitudini talvolta diverse dalle mie. È importante partecipare alle attività di oratorio per fare nuove conoscenze e stare in compagnia». Per Giulia «è un luogo di crescita che, con attività, incontri, campi e responsabilità ti insegna a essere parte di qualcosa e a prenderti cura degli altri. È importante andare in oratorio perché si fanno nuove conoscenze e si stringono nuove amicizie». Infine per Vittoria è «un ritrovo dove si può passare del tempo in modo sereno e tranquillo con chi ti fa stare bene. È importante partecipare alle attività perché ti aiutano a crescere, a metterti in gioco e a condividere momenti speciali». In tutti la certezza di incontrare tanti amici e donare qualcosa di grande agli altri, riflesso della presenza tra le mura di questo oratorio “condiviso” dell’amico per eccellenza, quello con la “A” maiuscola: il Signore Gesù.

