Il sentiero delle fontane
Di Pier Luigi Feltri
Poggio Ferrato è una caratteristica frazione di Val di Nizza, incastonata tra boschi, calanchi e coltivi. Parte da qui il Sentiero delle Fontane, un itinerario ad anello di circa sette chilometri, ideato e curato con passione dall’associazione “Amici di Poggio Ferrato”, che si occupa di mantenere viva la memoria dei luoghi e praticabili i tracciati. La passeggiata dura un paio d’ore: si sviluppa per lo più tra sentieri di mezza costa e vecchie strade interpoderali, distese lungo i campi o circondate da castagni, robinie e ciliegi. Il percorso è disseminato di pannelli informativi e QR code che permettono di ascoltare brevi racconti audio, nei quali vengono narrate memorie popolari e notizie storiche. Il primo tratto del cammino corrisponde alla “vecchia strada dei Rossi”, che in passato fungeva da collegamento per gli allevatori della valle con la stazione di monta taurina di Monticelli, dove venivano portate le bovine da far ingravidare. Nel tempo si è guadagnata anche l’appellativo di “strada dell’amore”, poiché prediletta dagli innamorati che vi si davano appuntamento o la percorrevano per raggiungere la “fonte dell’uovo”, vicino al torrente Calarello. La zona è ricchissima di acqua e le fontane si incontrano una dopo l’altra nelle località di Boiolo, Fontanino, Fraciòn, Croèsa, Calasco e Moglie. Alcune consistono in semplici abbeveratoi sperduti fra gli alberi, altre sono costituite da vasche più strutturate, al centro di un paesino. Le acque, potabili, consentono frequenti pause di ristoro ai viandanti. Circa a metà itinerario affiora tra gli alberi la sagoma del castello di Casarasco, che si può raggiungere con una breve deviazione. Si tratta di uno fra i primi insediamenti dei Malaspina nella zona e in questo luogo affondano le origini dell’Abbazia di Sant’Alberto di Butrio. Si racconta infatti che il santo guarì miracolosamente il figlio del signore del castello; questi, in segno di gratitudine, fece costruire per lui e i suoi compagni una chiesa, che divenne il primo nucleo del complesso monastico. Il tracciato del sentiero, ben segnalato e accessibile, tocca, poco dopo Casarasco, un punto panoramico dove sorge una panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne. In questo luogo, nei primi del Novecento, cadde un meteorite: un pannello ne ricorda l’impatto, che suscitò stupore e apprensione tra gli abitanti. Durante la passeggiata si incrociano altri percorsi, come il Sentiero degli Oratori e l’Anello dei Re. Teniamoli presenti, per un altro weekend…
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