Il Nobel a Laszlo e… a Leone

Visualizzazioni: 14

A cura di LIBRERIA SAN MARZIANO TORTONAConfermando la tradizione che prevede l’annuncio a ottobre e l’assegnazione effettiva del premio il 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel (1833-1896), lo scorso giovedì sono stati annunciati i vincitori dei Nobel 2025. Per la Letteratura, l’Accademia Svedese ha scelto lo scrittore ungherese László Krasznahorkai (Gyula, 1954). In Italia i suoi libri sono tradotti e pubblicati da Bompiani, a cominciare dal 2016 con Satantango, scritto nel 1985 e ormai considerato un classico; da questo testo, nel 1994, il suo connazionale regista Béla Tarr ha tratto l’omonimo capolavoro del cinema d’autore europeo, celebre anche per la durata: oltre 7 ore. Il romanzo sarà ripubblicato da Bompiani a febbraio 2026, anno in cui è atteso anche il nuovo titolo Panino non c’è più. Le opere di Krasznahorkai reperibili in italiano sono Melancolia della resistenza (2018), Il Ritorno del Barone Wenckheim (2019), Guerra e guerra (2020), Seiobo è discesa quaggiù (2021), Herscht 07769 (2022). La motivazione del Nobel è “per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”. Krasznahorkai ha uno stile ipnotico, usa frasi lunghissime e complesse che creano un ritmo veloce, incessante, con cui affronta temi che ruotano attorno alla decadenza, al disordine della storia e alla fragile ricerca di senso dell’uomo contemporaneo. Per lui “l’apocalisse è la condizione del nostro mondo, il suo stato ordinario, ci siamo già dentro, ci viviamo immersi, non c’è nulla da aspettare, è già qui, ed era già qui, e ci sarà sempre fintantoché esisterà l’umanità, fino a quando non ci annienteremo a vicenda: l’apocalisse è la nostra dimensione naturale”.Lo stesso giorno, mentre a Stoccolma si riconosceva il Nobel al “maestro ungherese dell’apocalisse” – come László è definito dalla critica – a Roma si presentava la prima Esortazione Apostolica di Papa Leone: il suo titolo è Dilexi te (Ti ho amato), citazione dal cap.3,9 del Libro dell’Apocalisse. Nei 121 punti dell’Esortazione il Papa declina il tema dell’amore e del servizio ai poveri, perché “una Chiesa che non mette limiti all’amore, che non conosce nemici da combattere, ma solo uomini e donne da amare, è la Chiesa di cui oggi il mondo ha bisogno”. All’apocalisse di Leone il “nostro” Nobel!

I libri citati sono disponibili alla Libreria San Marziano, in piazza Delle Erbe a Tortona

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *