Due nuovi servizi assistenziali della Caritas
Saranno inaugurati a Tortona “Il pozzo di Giacobbe” e “Il giardino di Francesco”
TORTONA – In occasione della festa di Santa Croce il vescovo nel suo Messaggio alla Città ha auspicato che Tortona diventi sempre più “Città dell’accoglienza e città dell’attenzione ai bisogni dell’uomo”. L’augurio di Mons. Marini trova realizzazione nell’avvio del progetto di Caritas diocesana di Tortona mediante il suo braccio operativo Agape Cooperativa sociale e finanziato dal CISA nell’ambito delle “Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia” con i fondi “Next Generation EU” dell’Unione Europea. Tra i molteplici servizi che la città di Tortona può offrire per venire incontro alla grave marginalità adulta, mancavano ancora un luogo di accoglienza notturna per donne senza fissa dimora e un luogo dove le persone potessero trovare rifugio e ristoro durante il giorno. Oggi, giovedì 5 giugno alle ore 16 saranno inaugurati, in via Baluardo, “Il pozzo di Giacobbe” (accoglienza notturna femminile) e “Il giardino di Francesco” (centro diurno) che si inseriscono proprio in questo spazio per garantire i Livelli Essenziali di Prestazione Sociale (LEPS) assicurando i diritti sociali fondamentali e garantendo a tutti un minimo livello di assistenza sociale. Muovendosi in questa direzione la Caritas diocesana e il suo braccio operativo Agape Cooperativa Sociale hanno aderito al tavolo di coprogettazione istituito dal CISA, creando questi due nuovi servizi. “Il pozzo di Giacobbe”, nome biblico che evoca luoghi di incontro, accoglienza e relazioni, troverà posto in una struttura situata nel centro storico di Tortona poco distante dalla mensa solidale “Carlo Boggio Sola” e darà accoglienza notturna a 6 donne senza dimora o con difficoltà abitative su invio da parte di una equipe costituita dal CISA, Comune di Tortona e la Caritas diocesana. “Il giardino di Francesco”, che richiama il compianto Papa Francesco che tanto si è speso per il contrasto alle povertà e il riconoscimento della dignità di ogni persona, sarà situato all’interno dei locali della mensa solidale, che quindi rimarranno aperti per tutto l’arco del pomeriggio tra il pranzo e la cena, alla presenza di figure professionali dedicate che animeranno e permetteranno l’attivazione di percorsi di riscatto per cercare di fuoriuscire dallo stato di bisogno. I servizi, oltre a operatori professionali, conteranno sulla presenza di volontari formati che collaboreranno nello sviluppo dei progetti di presa in carico delle persone.
Stefano Brocchetti