Campioni di scuola e sport

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Di Silvia Malaspina

Cara la mia Anna Danesi, lo scorso 8 ottobre sei stata ricevuta in Quirinale, con la nazionale femminile di pallavolo, di cui sei capitana, dal presidente Sergio Mattarella, il quale ha voluto così celebrare il successo per il vostro titolo di campionesse mon- diali. In un passaggio del tuo discorso ti sei rivolta alle giovanissime, sottolineando quanto sia importante praticare un’attività sportiva, spronandole a superare le difficoltà: «Alle bam- bine e ragazze che sognano di essere qui voglio dire una cosa semplicissima: fate sport, nel tempo libero, di giorno, di sera e se necessario anche di notte. Non ascoltate chi dice che lo sport è nemico dello studio, perché lo sport allena la concentrazione, rafforza il corpo e la mente e vi darà quella determinazione che vi aiuterà anche tra i banchi». Cara Anna, non potrei essere più d’accordo, vista l’esperienza vissuta con mia figlia che ha praticato per 12 anni nuoto agonistico: finché ha frequentato la scuola primaria tutto è filato liscio ma, con l’approdo alla scuola media e ancora di più al liceo, conciliare scuola e sport ha richiesto un’organizzazione da caserma. Le tue parole, cara Anna, mi hanno ricordato quando mi chiedevo se fosse giusto assecondare la sua smodata passione per il nuoto, che imponeva sacrifici e rinunce impensabili per la maggior parte dei coetanei. La tabella di marcia quotidiana immagino sia identica per tutti gli atleti: nessuna pausa tra la fine delle lezioni e l’inizio degli allenamenti (con relativo lunch box consumato al volo), studiare a ritmo serrato, portandosi avanti con i compiti e le lezioni anche per parecchi giorni, poiché il week end è quasi sempre occupato dalle gare, alzarsi di domenica alle 5 di mattina per raggiungere le sedi delle competizioni… insomma, è stato un periodo molto impegnativo, non solo per la figliola. Però, quando mi viene chiesto, consiglio ai genitori che stanno iniziando questo percorso di lasciare decidere ai ragazzi. Conciliare scuola e sport agonistico non è semplice: si incontreranno difficoltà, insegnanti che non solo non comprendono, ma tendono a ostacolare, compagni che si offendono per la rinuncia a feste e uscite ma, come tu, cara Anna, hai ribadito, la disciplina, lo spirito di sacrificio e l’umiltà di saper accettare le sconfitte aiuteranno moltissimo, non solo nella scuola, ma nelle scelte di vita. A riprova delle tue parole e a conforto dei dubbi che mi attanagliavano, l’ex nuo- tatrice afferma serafica che, se non fosse stata forgiata dal nuoto agonistico, non sarebbe in grado oggi di affrontare con successo l’impegnativa facoltà universitaria che sta frequentando.

silviamalaspina [at] libero.it

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