I “Portici vecchi” avranno una nuova immagine
L’Amministrazione punta a un cambiamento decisivo per ridare splendore all’antico edificio
NOVI LIGURE – Il cuore storico della città si prepara a battere un nuovo ritmo. L’Amministrazione comunale lancia un’iniziativa ambiziosa, attesa da tempo, per restituire pieno decoro e splendore ai “Portici vecchi” di corso Marenco. Considerati da molti la porta più caratteristica e suggestiva della città, rappresentano non un semplice passaggio, ma un’autentica “piazza pubblica sospesa” che funge da ingresso ideale al centro. L’operazione rientra in un più ampio e urgente progetto di rigenerazione ur- bana. Il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tedeschi, ha espresso con chiarezza le intenzioni dell’Ente: «Non vogliamo un semplice maquillage, ma un intervento incisivo, destinato a lasciare un segno profondo nel tempo. I lavori sui “Portici Vecchi” costituiscono un punto fermo e nevralgico per la riqualificazione di tutta l’area di corso Marenco». A sostenere questo impegno c’è un importante stanziamento di due milioni di euro, provenienti dai fondi per la rigenerazione urbana, che confluiranno nelle casse comunali. Risorse ingenti che saranno impiegate per opere mirate a migliorare sensibilmente la vivibilità dell’intera zona. Per tradurre questa visione in realtà, l’Amministrazione, guidata dal sindaco Rocchino Muliere, ha conferito l’incarico di redigere il progetto esecutivo all’ingegner Marcello Ferralasco di Alessandria. Già lo scorso anno la Giunta aveva espresso la volontà di puntare sulla ristrutturazione dei portici, prevedendo in particolare il recupero della terrazza sovrastante: uno spazio per ospitare eventi culturali e sociali. Nei piani originali, discussi da oltre un decennio, era prevista la rimozione di alcuni stalli di sosta per consentire la realizzazione di una pista ciclabile dedicata. Il marciapiede restante rimarrebbe interamente a disposizione dei pedoni, affiancato da un restringimento delle carreggiate veicolari e la creazione di nuovi stalli di sosta in tratti selezionati. Un elemento cruciale sarebbe la revisione totale del sistema di illumina- zione per eliminare il problema di scarsa visibilità. Si parla anche della possibile creazione di alcune “piazze sospese”, accessibili tramite scale o ascensori, sull’esempio della celebre “Terrazza Campari” di Milano. Il vero fiore all’occhiello sarebbe la piena fruibilità della terrazza che funge da tetto al porticato. Resta ora da capire se l’incarico all’ingegner Ferralasco porterà ulteriori, decisive novità, ridisegnando in modo definitivo uno degli ingressi più importanti della città.
Vittorio Daghino

