Mons. Marini ospite dei frati cappuccini di Tortona

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Venerdì scorso la serata trascorsa in amicizia nel convento di Tortona insieme alla comunità

TORTONA – Venerdì 19 dicembre Monsignor Guido Marini si è recato in visita al noviziato dei Frati Minori Cappuccini di Tortona, per incontrare la fraternità e conoscere i giovani in formazione. Il vescovo, giunto alle 18.30, ha presieduto il vespro nella tradizionale novena di Natale, col Canto delle profezie e delle antifone maggiori di Avvento. Rivolgendo ai presenti una breve meditazione, Monsignor Marini ha quindi ricordato che l’Emmanuele, il “Dio-con-noi” che celebriamo nel Natale, è anche il “Dio per noi”, per la nostra salvezza e anche il “Dio in noi”, in una relazione intima e amorosa. Davanti a tutto questo ben si esprimono le antifone di Avvento, dette “Antifone O” perché dicono nel canto e nella poesia lo stupore davanti a Dio e a questa sua opera. Dopo aver salutato i presenti il vescovo si è quindi appartato in una sala assieme ai novizi a cui ha chiesto i nomi e le provenienze, per fare la loro conoscenza: vi sono, infatti, oltre ai novizi italiani, altri di provenienza francese, slovena, croata, statunitense, austria- ca e nicaraguense. Interrompendo l’incontro per una cena all’insegna della fraternità e del dialogo, in una sala illuminata dal presepe e dall’albero di Natale come ogni famiglia cristiana in questo periodo, il dialogo è poi continuato con la disponibilità del vescovo a rispondere alle doman- de di novizi e frati, sia sul tempo della sua permanenza a Roma al servizio di papa Benedetto e papa Francesco, sia sulla situazione del- la Chiesa contemporanea, sia sulla propria vocazione. Monsignor Marini ha poi dato dei consigli ai giovani su come vivere la liturgia e il rapporto col Signore. Al termine della serata i novizi erano visibilmente emozionati e contenti e hanno chiesto al vescovo di tornare a trovarli. Dopo aver impartito la benedizione, il vescovo ha salutato tutti. «Per un giorno la fraternità dei Cappuccini si è arricchita di un padre e fratello che, sebbene successore degli Apostoli, – ha detto il padre guardiano del convento, Fr. Filippo Betzu, si è posto accanto a noi con tanta confidenza e familiarità da farcelo sentire pienamente un membro della famiglia, desiderando che torni presto a trovarci».

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