Matrimonio a venezia

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Di Silvia Malaspina

Cari i miei Jeff Bezos e Lauren Sanchez, le vostre faraoniche nozze previste a Venezia dal 26 al 28 giugno stanno scatenando molte polemiche, poiché l’impressione serpeggiante è che, per suggellare il vostro amore, abbiate monopolizzato la laguna. I numeri parlano chiaro: 30 taxi acquei prenotati, tra cui il leggendario taxi d’antàn Fosca 342, a bordo del quale solcherete il Canal Grande, gli hotel più lussuosi (Gritti, St Regis, Aman, Kempinsky) riservati ad alloggiare i 250 invitati, tra cui moltissimi vip (Lady Gaga, Kety Perry, Orlando Bloom, Leonardo di Caprio, Robert Pattinson, Barbra Streisand, Ophrah Winfrey, si vocifera Donald e Melania), bomboniere in vetro soffiato di Murano, party nuziale a palazzo Pisani Moretta, sull’isola di San Giorgio. Trapelano inoltre indiscrezioni circa la paranoica ossessione di voi nubendi per la privacy: pare abbiate chiesto a tutti, dalle colf agli ospiti d’onore, di firmare una dichiarazione vincolante di assoluta riservatezza. Cari Jeff e Lauren, non sarebbe allora stato più semplice convolare nella vostra magione principesca a Indian Creek, isola privata e blindatissi- ma vicino a Miami? Tu, cara Lauren, hai spesso dato prova di non essere amante del minimalismo, ma avresti potuto comunque sfoggia- re i 27 abiti da sposa che i maggiori stilisti, da Oscar della Renta a Dolce & Gabbana, supervisionati da nostra signora del glamour Anna Wintour, hanno realizzato per te. Tu, invece, caro Jeff, da navigato business man, fondatore di Amazon, hai fatto pubblicare sul Washington Post un reportage con i dettagli delle nozze, specificando che l’80% dei prodotti uti- lizzati per il matrimonio arriverà da fornitori veneziani, compresa la pasticceria Rosa Salva, cui è stato affidato il confezionamento della torta nuziale, che immagino sarà alta almeno una ventina di piani. Nonostante ciò, le polemiche non si placano: sul campanile della chie- sa di San Giorgio è stato issato uno striscione anti-Bezos, mentre grande dissenso si registra nel mondo ambientalista, tanto che l’eurodeputata verde Cristina Guarda si è chiesta se Venezia non sia divenuta una vetrina «dove, alla bisogna, tutto è affittabile». Dall’Amministrazione comunale giungono, invece, attestazioni tese a rassicurare i veneziani che questo evento non procurerà alcun tipo di stress per una città sì problematica e fragile, ma avvezza da sempre a gestire grandi masse di turisti. L’augurio è che sappiate guardare al di là dello sfarzo patinato, impacchettando nel cuore, e non in una busta Amazon, la magia di questo luogo straordinario.

silviamalaspina [at] libero.it

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