Il panettiere fa beneficenza

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Di Silvia Malaspina

Caro il mio Fabio Vergagni, ti sei reso promotore di un’iniziativa benefica che ci riporta ai valori più autentici del Natale: dal 1° dicembre all’Epifania i panettoni che produci nel tuo forno artigianale a Brallo di Pregola sono in vendita all’interno del Palazzo Edison di Milano, con l’obiettivo di sostenere la Fondazione Ospedale dei Bambini Buzzi. Senza clamori e senza escogitare stramberie di marketing, hai ideato una formula semplice ma molto efficace: per ogni panettone grande venduto 2 euro saranno destinati all’ospedale Buz-zi, mentre 1 euro sarà devoluto per ogni pezzo più piccolo. La tua è una scelta pragmatica, improntata alla generosità più autentica e mirata a contribuire al funzionamento di un nosocomio nel quale arrivano bambini da tutta Italia, poiché specializzato nella diagnosi e cura delle malattie rare sia pediatriche sia fetali. Hai dichiarato, caro Fabio, che l’iniziativa nasce dal desiderio di coniugare l’artigianato con un aiuto concreto a una struttura simbolo della cura pediatrica milanese, specificando che la donazione sarà effettuata subito dopo il 6 gennaio: in questo caso l’Epifania non solo tutte le feste porterà via, ma recherà anche un aiuto concreto ai medici che si spendono per la cura dei più piccoli e indifesi. La presenza del tuo stand nel Palazzo Edison ha inoltre un significato particolare: un piccolo produttore dell’Appennino pavese entra in un luogo storico, em- blema della Milano industriale, per unire mondi diversi attraverso un obiettivo comune, che mette i bambini al centro. Il tuo altruismo, caro Fabio, è ben noto ai lettori de Il Popolo: ti sei guadagnato sul campo l’appellativo di “panettiere volante”, poiché, subentrato nel panificio di famiglia nel 2015, hai iniziato a girare con il tuo furgoncino nei paesi, anche molto piccoli e quasi spopolati, dell’Alta Valle Staffora per portare il pane non solo alle rivendite, ma anche ai singoli anziani, ai quali provvedi la spesa e le medicine. Se pensiamo allo scandalo del pandorogate, scoppiato nell’ambito della campagna Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino, nella quale si pubblicizzava un pandoro rosa venduto al doppio del prezzo di mercato, millantando donazioni benefiche e terminata con il rinvio a giudizio per truffa della nota imprenditrice digitale, non possiamo che applaudire alle tue genuine intraprendenza e generosità, che faranno volare la speranza verso tanti piccoli pazienti.

silviamalaspina [at] libero.it

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